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Faide sul caso Motta? Maschio minimizza

Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia
Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia
Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia
Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia

Faide di maggioranza sul caso del licenziamento del direttore generale dell’Agec, Maria Cristina Motta? «Non c’è nessuna crepa o divisione politica nel centrodestra sull’Agec. Fratelli d’Italia condivide in pieno gli indirizzi e la linea dati dalla Giunta comunale all’Agec sulla cessazione del rapporto con il direttore generale Motta». È quanto dice Ciro Maschio, il presidente del Consiglio comunale, coordinatore provinciale e membro della direzione nazionale di Fratelli d’Italia, il partito che nel Consiglio di amministrazione dell’Agec, l’Azienda gestione edifici comunali - presieduto da Roberto Niccolai, esponente di Verona Pulita - ha Maurizio Ascione, avvocato. Il quale - come L’Arena ha riferito ieri - ha votato contro la delibera di licenziamento della Motta, suggerendo invano al cda stesso di intraprendere un iter diverso, ma con la stessa finalità - quindi non contestando il licenziamento della Motta - per mettere però al riparo l’Agec da una possibile impugnazione di quanto votato. Maschio sottolinea proprio che la presa di posizione di Ascione non ha connotazione politica. «All’interno del cda di Agec mi risulta siano state manifestate solo alcune divergenze tecniche su questioni meramente giuridiche sulle procedure amministrative da adottare», puntualizza appunto il coordinatore del partito, che è nella maggioranza comunale a sostegno del sindaco Federico Sboarina, «ma non è minimamente in discussione nel merito la strada intrapresa». Maschio replica anche a Michele Bertucco, il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, lista che ha nel cda dell’Agec Anita Viviani, che non ha partecipato al voto sulla delibera riguardante la Motta. «Chi cerca di strumentalizzare politicamente e di creare un “caso Agec” parlando di faide di maggioranza si sbaglia di grosso e resterà deluso», conclude Maschio, riferendosi appunto a quanto detto da Bertucco. «Quindi avanti tutta nella ricerca di un nuovo direttore generale in Agec e nella riorganizzazione di una delle aziende più delicate e importanti per il nostro Comune». E Gianmarco Padovani, consigliere comunale di Verona Pulita, dice: «Da signor no per eccellenza ora scopriamo Bertucco come “signor della fuga, avendo ordinato alla sua consigliera di minoranza in Agec di non partecipare al voto sottraendosi alle proprie responsabilità». • E.G.

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