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Faccia a faccia tra il sindaco e Biasi
per definire la nuova presidenza

Il sindaco Tosi con il presidente Paolo Biasi
Il sindaco Tosi con il presidente Paolo Biasi
Il sindaco Tosi con il presidente Paolo Biasi
Il sindaco Tosi con il presidente Paolo Biasi

Tutti si affrettano a smentire, ma il toto candidati per il vertice di Fondazione Cariverona continua ad essere alimentato da indiscrezioni che trovano soprattutto conferme in attesa del decisivo faccia a faccia che si dovrebbe tenere domani. Tra poche ore infatti dovrebbe tenersi l’incontro, sempre al mattino prestissimo, tra il presidente di Cariverona Paolo Biasi e il sindaco Flavio Tosi per trovare l’accordo sul nome del nuovo presidente.

TORRE SGR. Paolo Biasi, 77 anni, deve infatti lasciare dopo 22 anni perché secondo la nuova norma di legge ha già svolto due mandati consecutivi e il terzo non è consentito. L’ingegnere si occuperà della parte immobiliare guidando il fondo Property ma molto probabilmente in un futuro non lontano potrebbe arrivare alla presidenza di Torre sgr, società leader nella gestione immobiliare e partecipata per il 37,5% da Unicredit mentre la restante quota del 62,5% del capitale è detenuto da Fortezza Re, società riconducibile a fondi gestiti da Fortress Investment.

Alla direzione generale di Torre sgr è già andato nel frattempo Fausto Sinagra, che ha lasciato la direzione generale di Cariverona, quasi fosse una missione in avanscoperta per controllare la situazione per preparare poi l’arrivo di Biasi alla presidenza.

LA SVOLTA. Tutto questo porta inevitabilmente a una svolta, per quanto «controllata», nella gestione della Fondazione Cariverona che eroga centinaia di milioni di euro sul territorio, in buona parte reinvestiti nel Veronese per strutture sanitarie, fondi per la ricerca, volontariato, università, opere d’arte e beni culturali, recuperi di aree e contenitori dismessi.

LE TERNE. Dopo la composizione del nuovo Consiglio generale che ha visto a sorpresa l’ingresso dell’imprenditrice Lisa Ferrarini (su indicazione del sindaco) per venerdì è attesa la nuova riunione del Consiglio che dovrà intanto perfezionare l’ultima nomina che riguarda la terna condivisa dalle Ulss di Vicenza e di Belluno (cercherà di rientrare Michele Romano, esperto di sanità vicino a Luca Coletto e Luca Zaia, ce la farà?). Ma soprattutto il nuovo Consiglio generale, formato da 25 componenti, dovrà nominare i 7 membri del nuovo consiglio di amministrazione (anche esterni) e il nuovo presidente.

IL PROFILO. Dovrà essere un esperto di gestioni finanziarie dal momento che ci saranno molte scelte da prendere nello scacchiere del credito o dovrà invece essere un esperto di relazioni cittadine per mantenere gli equilibri nelle erogazioni? Di sicuro dovrà essere un nome condiviso dal Consiglio generale ed è altrettanto sicuro che se il nuovo direttore generale sarà il figlio del notaio Marino, Giacomo 37 anni, che proviene da Ubs Investment Bank di Londra la parte finanziaria dovrebbe essere già a posto. Certo è che la gestione finanziaria è sotto la lente di ingrandimento: il patrimonio è calato e il titolo Unicredit produce minusvalenze.

I nomi usciti in questi giorni per la presidenza sono quelli del vicepresidente attuale Giovanni Sala, avvocato amministrativista, che però ha fatto sapere di non voler lasciare i suoi impegni professionali, sia per lo studio legale che per la docenza universitaria. Il nome del notaio Marino è uscito dai giochi nel momento in cui il «testimone» è passato al figlio (che comunque deve essere confermato con delibera nel ruolo di dg). Ci sono poi in circolazione i nomi dell’avvocato Fulvio Cavalleri, da sempre molto vicino a Paolo Biasi, vicepresidente nazionale di Assoaeroporti e già presidente dell’aeroporto Catullo; l’avvocato Gianni Fontana che conta su buone relazioni romane e vaticane, ex ministro e già sottosegretario; l’avvocato Giovanni Maccagnani già in consiglio di amministrazione e comunque in corsa per la vicepresidenza vicaria. Per loro e per la Ferrarini c’è comunque la prospettiva di entrare nel consiglio di amministrazione. Sul fronte universitario, un altro nome che circola da tempo è quello dell’ex rettore Alessandro Mazzucco, però l’interessato, interpellato, ha smentito: «Non ho avuto incontri con alcuno, tanto meno con il presidente Biasi; non posso che smentire l’esistenza di accordi».

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