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Ex scalo merci
il parco è connesso
con l’Alta velocità

L’ex scalo merci delle Ferrovie a Santa Lucia: 500mila metri quadrati
L’ex scalo merci delle Ferrovie a Santa Lucia: 500mila metri quadrati
L’ex scalo merci delle Ferrovie a Santa Lucia: 500mila metri quadrati
L’ex scalo merci delle Ferrovie a Santa Lucia: 500mila metri quadrati

Ex scalo merci fra stazione di Porta Nuova e Santa Lucia: è braccio di ferro fra i comitati e Amministrazione comunale. E c’è di mezzo anche la Tav. Oggi, con partenza dal piazzale della Fiera alle 14 e arrivo in piazza Bra alle 16 (promuovono i comitati attivi in rete per Verona) la manifestazione itinerante a sostegno del progetto del parco verde all’ex scalo ferroviario. Ma l’Amministrazione pone paletti chiari, a sostegno, comunque, di un grande parco pubblico su metà dell’ex scalo. «La trasformazione a parco urbano della metà dell’area dell’ex scalo merci di Santa Lucia, esteso 500mila metri quadrati, non sta a cuore solo ai cittadini, ma rientra fra le questioni prioritarie che l’Amministrazione comunale porrà nell’ambito della trattativa tra Comune di Verona e Ferrovie dello Stato per la definizione del passaggio sul territorio comunale dell’alta velocità». È quanto dichiara l’assessore alla pianificazione urbanistica e al’edilizia privata, Gian Arnaldo Caleffi, all’uscita della Giunta comunale.

L’assessore compie un passo indietro, però. «La valorizzazione dei 500mila metri quadrati dell’ex scalo merci, connessa allo spostamento degli impianti al Quadrante Europa, è un tema che risale al 2003», puntualizza l’assessore, «quando fu sottoscritto l’accordo fra ministero dei trasporti, Rete ferroviaria italiana, Regione Veneto, Comune di Verona e Consorzio Zai per la riqualificazione delle pertinenze patrimoniali ferroviarie nell’ambito del nodo di Verona». Successivamente, nel 2006, la variante 2 al Paqe (Piano d’area Quadrante Europa) «definì le direttive relative alla valorizzazione dell’ex scalo merci, destinando il 50 per cento dell’area a residenza, terziario, centro logistico-direzionale e il restante 50 per cento a parco urbano. Indicazioni riportate anche nelle previsioni programmatiche del Pat approvato dalla Giunta Zanotto». Ora dunque, «in considerazione dell’accelerazione che il Governo vuole imprimere alla definizione del nodo di Verona, dalla Bassona a Porta Vescovo, nell’ambito del passaggio dell’alta velocità», (articolo a destra), «l’ente ferroviario ha preannunciato l’ipotesi di realizzare un secondo ingresso della Stazione di Porta Nuova riservato all’accesso ai binari della Tav», aggiunge Caleffi.

«Quindi, individuato il progetto dell’alta velocità e risolto il problema della collocazione della nuova stazione a sud, si potrà anche definire, nei 500mila metri quadrati dell’ex scalo merci, l’area più idonea in cui realizzare i 250mila di parco. Il comitato vorrebbe tutta l’area a parco? Ma il loro progetto copre i binari dei treni, che non possono certo essere tolti. Gli uffici della programmazione urbanistica hanno già iniziato gli studi preliminari, da sottoporre al momento opportuno ai tecnici di Rfi».E.G.

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