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Era la presidente dei genitori delle scuole cattoliche

La Fiat Qubo che è stata coinvolta nell’incidente
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«Cara Maria Luisa, grazie per la tua capacità di lottare sempre con convinzioni profonde». Sul profilo Facebook di Maria Luisa Dal Castello, ieri, sono iniziati a comparire i primi messaggi di cordoglio, come quello lasciato da suor Loretta dell’istituto Lavinia Mondin. «Grazie per il tuo essere madre fino in fondo, grazie perché sei stata mamma di tutti i nostri ragazzi del Mondin, che in te coi loro genitori vedevano sempre bella la scuola. Grazie per tutti i servizi disinteressati che hai sempre svolto con passione e amore. Grazie per la tua eredità di gioia contagiosa».

Maria Luisa da anni era presidente dell’Agesc, l’Associazione genitori scuole cattoliche, e si batteva perché venisse data ai genitori la possibilità di scegliere per i propri figli una scuola cattolica.

Portando avanti questa sua missione, aveva conosciuto Monica Perlini, segretaria dell’Agesc, diventata poi una delle amiche più care. «Per me era una sorella maggiore: da quando ci siamo conosciute, nel 2004, è subito scattata una simpatia immediata», racconta l’amica. «Ci siamo scritte l’ultimo messaggio ieri a mezzanotte, ci dovevamo sentire stasera: per noi non c’erano orari. Lei dava tutto all’associazione, era molto attiva, si batteva tanto ed era molto orgogliosa della convenzione per i contributi, che abbiamo con il Comune».

MariaLuisa per anni aveva vissuto all’estero, seguendo il marito che viaggiava per lavoro, in Svizzera e in Francia. Poi era nato il figlio e aveva deciso di stabilirsi a Verona. «Filippo era la luce dei suoi occhi», racconta la Perlini. «Ora, dopo la morte del padre, ha perso anche la mamma».

La presidente dell’Agesc era molto conosciuta negli ambienti diocesani.

«Maria Luisa andava molto d’accordo con il vescovo Giuseppe Zenti», conclude l’amica. «Era sempre propositiva: insieme abbiamo organizzato la Straverona per l’Agesc, raggiungendo i 1.300 partecipanti: era stata una grande soddisfazione».

Di lei conserva un bel ricordo anche l’assessore all’Istruzione Alberto Benetti. «Avevamo un rapporto di assoluta stima e rispetto reciproco e ciò ha sempre portato a concludere positivamente le convenzioni per i contributi alle scuole cattoliche», racconta Benetti. «L’ultima volta ci siamo visti pochi giorni fa, in occasione di un incontro a Palazzo Barbieri. Era una persona molto semplice, che convintamente si spendeva per i valori in cui credeva», conclude l’assessore all’Istruzione del Comune. «Ho sempre apprezzato la sua modalità di relazionarsi in modo pacato ed equilibrato, ma convinta delle idee di cui era portatrice».M.TR.

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