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Entra in discoteca
con la droga
Scoperto e arrestato

È stato uno degli addetti alla sicurezza dell’Encore, la discoteca di via Torricelle, a chiamare la polizia insospettito dal fatto che un ragazzo, nel corso della festa di venerdì sera, era entrato e uscito dal locale troppe volte. E qualcuno lo aveva indicato come un giovane in possesso di droga.

All’arrivo delle Volanti il ventenne, che era stato fermato dalla sorveglianza all’ingresso, ha cercato di disfarsi di una bustina che conteneva un po’ di sostanza stupefacente, gli agenti hanno quindi controllato la sua auto e hanno trovato un po’ di cocaina, un po’ di hashish e marijuana. E lo hanno arrestato ritenendo che cedesse sostanza stupefacente ai coetanei.

«Non ho mai spacciato signor giudice e quella era la mia scorta personale. L’ho comprata da uno che non conosco e l’ho pagata in totale 250 euro», ha risposto al giudice Carlo Prota nel corso della convalida. Difeso dall’avvocato Paolo Teodoro il giovane, 21 anni, fino all’anno scorso giocava a calcio «ma poi mi sono infortunato e quindi ho dovuto smettere» e ora lavora nell’azienda agricola del padre e del fratello. Entrambi in aula.

Il magistrato gli ha chiesto come mai il personale della discoteca lo aveva indicato ai poliziotti come uno spacciatore e lui ha negato di saperlo: «Non ne ho idea, io non ho ceduto droga ad altri».

Ha spiegato che per il lavoro in azienda guadagna 500 euro al mese, che vive con la famiglia e che quando giocava a calcio ne guadagnava altri 500. E, di conseguenza, non aveva necessità di cedere sostanza stupefacente ad altri.

Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, non ha tuttavia accolto la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria chiesta dal pm d’udienza Maria Cristina Cani. In ragione della quantità più che modesta di droga in suo possesso, della circostanza che non ha mai avuto problemi con la giustizia, del fatto che lavora e che vive in famiglia e che questa brutta esperienza sarebbe stata sufficiente a farlo desistere dal commettere altri errori, il dottor Prota lo ha liberato senza alcun obbligo. Il suo legale ha chiesto un termine per valutare un’eventuale richiesta di messa alla prova, e l’udienza è stata rinviata al 14 ottobre.F.M.

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