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LA SVOLTA DI AGSM

Energia dai rifiuti
Addio al progetto
per Ca' del Bue

L'impianto di Ca' del Bue a San Michele
L'impianto di Ca' del Bue a San Michele
Intervista a Tosi su Ca Del Bue

Svolta storica. Nell'impianto di Ca' del Bue, nelle basse di San Michele Extra, non si bruceranno mai più rifiuti solidi urbani per produrre energia. Il Consiglio di amministrazione dell'Agsm, titolare dell'impianto, ha avviato infatti un procedimento per concludere il projetc financing con cui l'azienda spagnola Urbaser avrebbe installato nel termovalorizzatore - fermo da diversi anni - i nuovi forni a griglia al posti di quelli, non più funzionanti, a letto fluido. Urbaser avrebbe poi gestito l'impianto per 25 anni.
Alla radice della decisione dell'Agsm, azienda al 100 per cento di proprietà comunale, l'aumento della tariffa di smaltimento, da 110 euro a 200 euro a tonnellate, stabilita nei giorni scorsi alla luce del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che prevede l'impianto veronese anche se ora la Regione vuole toglierlo. In ogni caso questa tariffa, per l'Agsm e anche per il Comune, è ritenuta non vantaggiosa anche perché provocherebbe un aumento delle bollette dei rifiuti del 20 per cento. Agsm, quindi, ha assunto questa decisione - recedere dal project financing - comunicata dal presidente Fabio Venturi e dal cda, insieme al sindaco Flavio Tosi. L'impianto di Ca' del Bue continuerà a funzionare, ma non con i forni, come selezionatore di rifiuti, come impianto per produrre biogas e biometano e ospiterà anche la sede di Transeco, società partecipata di Amia. 
 

Enrico Giardini

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