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«El Ciano da la Agnela», omaggio
con fiori e una maglia della sua Juve

Bisogna tornare indietro almeno di un secolo per trovare un fatto di sangue come l’omicidio del gestore della Trattoria Agnella, Luciano Castellani, nel territorio di Marano (3.150 abitanti), Comune tranquillo, sulle colline della Valpolicella. A parte il fatto accaduto all’ex sindaco di Marano, Pietro Clementi, che fu “impallinato” con un fucile da caccia da un cittadino, non si è mai capito per quale motivo ma senza gravi conseguenze: si parla di 25 anni fa.

Ora l’omicidio di “El Ciano dala Agnela” come era chiamato dai clienti affezionati, cade sulla frazione di Valgatara come un macigno e nelle case, nei bar, per le strade non si parla d’altro. Chi lo conosceva si pone molte domande, a cui solo l’autopsia disposta per oggi e le indagini potranno dare risposte: perchè non ha attivato l’allarme, perchè è stato legato, perchè non ha usato le armi che teneva con rregolare porto? Ha resistito per non dare i numeri della cassaforte?

Intanto qualcuno in paese chiede un’assemblea pubblica per parlare dell’accaduto, per confrontarsi. «Bisogna aspettare i risultati delle indagini» commenta Nicolò Tamburini, un giovane residente a Valgatara, «tutti sembrano sicuri che si sia trattato di un tentativo di furto, ma potrebbe anche esserci un altro motivo. Le reazioni delle persone sono di forte rabbia e frustrazione per l’assenza di provvedimenti da parte delle istituzioni, che devono attivarsi per quanto riguarda la sicurezza pubblica».

Sono 395 furti o tentativi di furto dall’inizio dell’anno (solo quelli dichiarati nell’osservatorio dei Furti in Valpolicella), davvero molti. Qualcosa, comunque, sembra si stia muovendo. Proprio ieri l’on. Vincenzo D’Arienzo (Pd) ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro Alfano una maggior presenza delle forze dell’ordine in Valpolicella dopo il fatto accaduto.

Le porte della Trattoria sono chiuse, con i sigilli apposti dai carabinieri ben visibili anche a chi passa dalla strada, a chi non si ferma più per bere il caffè. Qualcuno ha deposto mazzi di fiori e gli amici del mercoledì hanno lasciato su una sedia davanti al locale una maglia bianco-nera e un saluto. El Ciano, infatti, era tifoso sfegatato e socio della Juventus, la sua squadra del cuore. Mercoledì era il giorno di chiusura del locale, il giorno in cui si è compiuto l’assassinio. «Chissà se riaprirà più» commenta la collaboratrice del ristorante, Daniela, proveniente dalla Sardegna, «non mi sembra vero quello che è successo, sembra un incubo».G.G.

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