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E si studia il piano di rientro a Verona

Il sindaco Tosi con l’ambasciatore Perelygin FOTO MARCHIORI
Il sindaco Tosi con l’ambasciatore Perelygin FOTO MARCHIORI
Il sindaco Tosi con l’ambasciatore Perelygin FOTO MARCHIORI
Il sindaco Tosi con l’ambasciatore Perelygin FOTO MARCHIORI

Parte il conto alla rovescia per il rientro dall’Ucraina dei 17 quadri di Castelvecchio. E per esporli nel museo scaligero il primo possibile. Mentre si sta allestendo al museo nazionale della capitale del Paese dell’Est la mostra breve, fino al 13 giugno (altro articolo) si mette a punto il piano d’azione per il rientro. Ne hanno parlato, in municipio, il sindaco Flavio Tosi e l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, in Veneto per alcuni incontri. I due si erano già visti a Roma. E anche stavolta Verona e l’Ucraina si sono strette la mano. Tosi, per la mostra e per definire il rientro, andrà a Kiev. Intanto quella di ieri, è stata «un’occasione per ribadire il ringraziamento al presidente Porošhenko, alle autorità e alle forze di sicurezza ucraine, per aver restituito un valore inestimabile per la città», spiega Tosi, «sia dal punto di vista economico che storico e culturale, visto che i quadri rubati a Castelvecchio sono i migliori pezzi di una collezione di valenza internazionale. Nei prossimi giorni concorderemo con l’ambasciatore modalità e tempi per il rientro a Verona, mentre i quadri saranno esposti al museo di Kiev», aggiunge. «Un modo per esprimere la nostra riconoscenza verso quello che la comunità ucraina ha fatto per noi e per consolidare il legame tra le due città. Al termine della mostra, che durerà due settimane, le opere torneranno a Verona».

Per l’ambasciatore «questa è grande occasione anche per l’Ucraina, che ora ha l’opportunità di vedere dal vivo queste straordinarie opere d’arte di importanza mondiale. Questa vicenda è il punto di partenza per rafforzare i rapporti con Verona in ambito economico e culturale». Ma perché l’annuncio del ritrovamento l’11 maggio, cinque giorni dopo? «Perché l’Ucraina è uno Stato serio e prima di fare dichiarazioni si è voluto lavorare all’identificazione. Ora aspettiamo il sindaco Tosi a Kiev per precisare le fasi e i settori della nostra collaborazione». Una collaborazione di segno diverso rispetto al voto del Consiglio regionale, primo firmatario il consigliere della Lista Zaia Stefano Valdegamberi, veronese, ha votato per l’indipendenza della Crimea dall’Ucraina e per l’annessione alla Russia. «Ho parlato con i consiglieri regionali e dobbiamo fissare alcuni settori di cooperazione per aiutare gli imprenditori del Veneto e altri a superare i danno per le sanzioni e aprire nuove opportunità. Ma l’esempio positivo di rapporto con Verona è più importante di una risoluzione scritta che ha solo motivi di politica interna».E.G.

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