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E il vescovo difende la Caritas
«Buon senso più che rigore»

Il vescovo Giuseppe Zenti durante la celebrazione dell’Epifania dei popoli FOTO MARCHIORI
Il vescovo Giuseppe Zenti durante la celebrazione dell’Epifania dei popoli FOTO MARCHIORI
Il vescovo Giuseppe Zenti durante la celebrazione dell’Epifania dei popoli FOTO MARCHIORI
Il vescovo Giuseppe Zenti durante la celebrazione dell’Epifania dei popoli FOTO MARCHIORI

«La mia Caritas, finora, ha fatto il suo dovere e mostrato tanto senso di umanità, pur con i mezzi limitati che ha a disposizione. Adesso chiede almeno comprensione e che vi siano un dialogo e un confronto costruttivo anche in occasione delle ispezioni». È chiara la posizione del vescovo Giuseppe Zenti verso i controlli a tappetto predisposti dalle Ulss nelle ultime settimane, e di cui L’Arena ha dato conto ieri, al fine di certificare lo stato di igiene e la sicurezza di impianti e caldaie negli alloggi messi a disposizione dalla Caritas diocesana per ospitare i profughi sul territorio scaligero.

Al termine dell’omelia per la consueta Epifania dei Popoli che si è svolta ieri pomeriggio al Duomo, Zenti ha infatti voluto precisare quanto sia importante che «sul freddo rigore delle leggi prevalga il buon senso: quello del bene comune, in funzione di cui sono state costituite le leggi stesse». E ha concluso: «Sopra di tutto c’è l’uomo, nella sua dignità».

Prima di reclamare collaborazione e dialogo con chi mette a disposizione le proprie strutture per seguire l’appello di accoglienza lanciato da papa Francesco, monsignor Zenti ha puntato il dito contro colore che, imponendo il culto del profitto a ogni costo e in ogni settore, anche utilizzando a dismisura e assolutizzando le nuove tecnologie, creano l’emorragia della disoccupazione. «La fiscalizzazione non è al passo con i tempi delle aziende, sempre più in bilico, e questo, insieme alla delocalizzazione selvaggia e alla pretesa di ottenere grandi profitti tramite costi irrisori per la manodopera porta a una capitalizzazione in favore di pochi, senza preoccuparsi delle famiglie e dei giovani. La partenza di quest’ultimi per il mondo provoca una seconda, grande, emorragia al Paese», ha detto con tono preoccupato il rappresentante della chiesa veronese.

Per la salvezza della società, secondo il vescovo, che ha ricordato quanto la Costituzione si sia ispirata al Vangelo, è necessario avere dei cristiani di alto profilo in tutti i settori. Ha dichiarato infine: «Servono amministratori e politici dalla sguardo ampio e progettuale».

Chiara Bazzanella

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