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E anche al Teatro Romano
arriva il metal detector
«Nessuna lamentela»

Pubblico al Teatro Romano
Pubblico al Teatro Romano
Pubblico al Teatro Romano
Pubblico al Teatro Romano

Se un’Arena blindata non è più una novità, pattuglie e metal detector sull’altra riva dell’Adige, al teatro Romano, sono una prima assoluta.

Il debutto venerdì scorso insieme alla rassegna Rumors e i provvedimenti di sicurezza hanno poi accompagnato i concerti di Rag’n’Bone Man, Tony Bennett e Francesco Gabbani. Ma gli habitué del teatro Romno dovranno farci l’abitudine.

«Ho avuto un incontro con il prefetto Salvatore Mulas», racconta infatti Gianpaolo Savorelli, direttore artistico dell'Estate Teatrale Veronese, «che ci ha chiesto di sottoporre gli spettatori a controlli accurati con l’obiettivo della prevenzione e noi abbiamo accettato di buon grado».

E così, oltre a pattuglie della polizia di stato che vigileranno sulla zona nelle serate di rappresentazione, per il resto della stagione gli spettatori di platea e gradinate saranno accolti da due addetti alla sicurezza, personale esterno che, con tanto di metal detector, filtreranno gli ingressi.

Un disagio per veronesi e turisti decisi a godersi una serata nel celebre teatro all’aperto? per niente. Nessuna lamentela da registrare, dopo il timore diffusosi a seguito dell’attacco terroristico dello scorso maggio a Manchester, in cui hanno perso la vita molti giovani al termine del concerto di Ariana Grande : «La gente, visto il periodo e la congiuntura internazionale che stiamo attraversando con una serie di attentati anche nei luoghi di spettacolo, si sente invece rassicurata», sostiene Savorelli. «Le code? Il Teatro Romano tiene 1.500 posti, non si formano code o intasamenti come potrebbe avvenire in Arena».

La prova del 9 lunedì scorso, con il tutto esaurito per il vincitore dell’ultimo Sanremo. «Anche in quell’occasione l’affluenza è stata regolare», conferma il direttore artistico. «Al Teatro Romano non abbiamo mai avuto nemmeno falsi allarmi», conclude Savorelli, «ma in tempi come questi è assolutamente doveroso lavorare per la sicurezza, anche solo per la prevenzione». E.PAS.

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