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E a Cracovia una Gmg
fra misure di sicurezza

Giovani veronesi a «Casa Verona» che li ospita vicino a Cracovia
Giovani veronesi a «Casa Verona» che li ospita vicino a Cracovia
Giovani veronesi a «Casa Verona» che li ospita vicino a Cracovia
Giovani veronesi a «Casa Verona» che li ospita vicino a Cracovia

Le famiglie di Siepraw, il paesino a sud di Cracovia, in Polonia, dove si trova il «quartier generale» dei pellegrini veronesi, hanno apparecchiato la tavola per cena anche per gli ultimi arrivati, alle 23 di lunedì.

«L’accoglienza dei polacchi, in occasione di questa Giornata mondiale della gioventù, è straordinaria», non si stanca di ripetere don Nicola Giacomi, direttore del Centro di pastorale giovanile (Cpg) della nostra diocesi. Lui adesso è là con 1.200 ragazzi. Ormai ci sono quasi tutti, a «Casa Verona»: partiti a scaglioni, su mezzi diversi e per percorsi differenti, convergono a Siepraw, accolti a gruppetti dalle famiglie oppure alloggiati in palestre e altre strutture pubbliche.

Sono arrivati al quartier generale anche i ragazzi che, partiti in aereo, hanno trascorso alcuni giorni in canoa a pagaiare nella regione dei Grandi Laghi: sulle tracce di San Giovanni Paolo II, che amava lo sport.

Mancano solo i più piccoli: i diciassettenni che erano dovuti rientrare a Verona da Monaco di Baviera, dopo essersi malauguratamente trovati in mezzo all’attentato terroristico.

Ma la paura, che ancora dilaga in Europa al ripetersi di nuovi brutali gesti di violenza rivendicati dall’Isis, non deve averla vinta, come ha dichiarato anche papa Francesco. Dei 300 ragazzi che erano stati costretti a tornare indietro, tutti si sono già riuniti nella casa diocesana di Campofontana, in Lessinia. E in blocco, da lì, «giovedì sera saliranno sui sette pullman che li porteranno direttamente a Cracovia per vivere, nel fine settimana, le due giornate culminanti della Gmg, la veglia e la messa con Francesco», annuncia Damiano Conati, organizzatore del Cpg.

Sabato mattina, tra l’altro, proprio il gruppo dei minorenni sarà ricevuto in udienza privata dal Papa, per essere confortati in seguito alla brutta esperienza subita a Monaco. Con loro alla fine potrebbe non esserci il vescovo Giuseppe Zenti.

«Ho partecipato a sette Gmg, ma questa di Cracovia si sta rivelando di gran lunga la migliore», commenta don Damiano Fiorio, referente del gemellaggio con i fedeli polacchi. Ieri, a Siepraw, si è addirittura tenuta un festa di paese che è durata tutto il giorno, in onore dei ragazzi veronesi, con un grande pranzo collettivo gustato sulle tavolate nel parco.

Il clima è d’allegria. Ma, in un periodo come questo, non si può non tralasciare l’aspetto della sicurezza. Don Giacomi rassicura: «Cracovia è organizzata molto bene. La città è suddivisa in anelli concentrici, e per andare verso il centro occorrono speciali permessi. Anche la sosta di pullman e mezzi, inoltre, può avvenire solo in determinati parcheggi. Vediamo molta polizia per le strade».

«Insomma», osserva Giacomi. «L’impressione è che le forze di sicurezza abbiano sotto controllo i flussi in ingresso in città e che, attorno alla Gmg, ci sia una buona rete di controlli».

Lorenza Costantino

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