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Duello sull’Ikea, scatta l’ultimatum

Il centro vendita di mobili Ikea di Brescia Roncadelle, dove c’è anche il centro commerciale Elnòs Shopping  con articoli di arredamento
Il centro vendita di mobili Ikea di Brescia Roncadelle, dove c’è anche il centro commerciale Elnòs Shopping con articoli di arredamento
Il centro vendita di mobili Ikea di Brescia Roncadelle, dove c’è anche il centro commerciale Elnòs Shopping  con articoli di arredamento
Il centro vendita di mobili Ikea di Brescia Roncadelle, dove c’è anche il centro commerciale Elnòs Shopping con articoli di arredamento

Ultimatum per Ikea. Sì o no a Verona: ora il Consorzio Zai vuole la risposta. Dopo che la maggioranza del sindaco Sboarina ha accolto con favore l’appello dei consiglieri regionali veronesi al Comune di non perdere l’occasione di insediare a Verona un centro vendite del mobile a basso costo - e verrà convocata anche una commissione consiliare urbanistica - il nodo arriva al pettine. Già perché l’Ikea, che presentò un progetto di centro vendite di mobili alla Marangona, con annesso centro commerciale, ha stoppato tutto da mesi. Ciò visto che l’Amministrazione Sboarina è contraria al centro commerciale, non al centro del mobile. Ma ora il Consorzio Zai, proprietario dell’area della Marangona su cui era previsto il progetto, stringe i tempi: e intende chiedere a Ikea quali intenzioni ha, visto che ci sono altri investitori che puntano alla Marangona. AL MOMENTO Ikea non ha aggiornamenti sul piano per Verona, sulla quale punta da quasi un decennio e va ricordato che la prima ipotesi era all’area Biasi, tra Borgo Roma e Ca’ di David. Poi la Marangona, su un’area di 280mila metri quadrati, di cui 120mila di Superficie utile lorda (Sul) da utilizzare, con investimento di trenta milioni. L’area è del Consozio Zai - l’ente partecipato per un terzo a testa da Comune di Verona, Provincia e Camera di Commercio - che gestisce l’interporto Quadrante Europa e dal 2014 ha cominciato ad acquistare da privati terreni alla Marangona, a sud della città e confinante con il Quadrante. La Marangona è estesa un milione e mezzo di metri quadrati, di cui ora 900mila del Consorzio Zai. Arenatosi il progetto Ikea ora il Consorzio, presieduto da Matteo Gasparato, ha già restituito la caparra di tre milioni versata da Ikea. Ora però intende avere risposte in tempi stretti, perché ci sono imprenditori giunti a Verona interessati ad acquistare l’area. Un’ipotesi già prospettata all’assessore all’urbanistica Ilaria Segala c’è quella di una città della musica alla Marangona nel terreno pensato per Ikea, con un palazzetto per concerti e con negozi. È CHIARO però che va capito con certezza se l’azienda svedese - già invitata dal Comune a considerare alternative al centro commerciale adiacente al centro vendite mobili - è ancora o meno interessata a Verona. E qualsiasi approfondimento di natura tecnico-amministrativa, in Comune e con l’appoggio dei consiglieri regionali anche se di tutti i partiti, non ha senso se Ikea, che da lustri vorrebbe venire qui, non ci sta più. D’altra parte la stessa maggioranza di centrodestra in Comune ha ribadito che «sono le norme regionali a vietare l’insediamento Ikea alla Marangona». COMUNQUE, a volersi confrontare con Ikea per un centro vendita mobili, a Verona, ma senza centro commerciale, sono ora anche i consiglieri comunali del Pd Benini, Vallani, La Paglia e il segretario cittadino Ugoli, mentre Bertucco di Verona e Sinistra in Comune dice che «non esiste un iter che possa aprire le porte all’Ikea e la stessa Regione lo aveva escluso sotto l’Amministrazione Tosi». E Manuel Brusco, consigliere regionale del 5 Stelle, rilancia: «Sì all’Ikea a Verona, ma non alla Marangona». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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