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Due mesi fa aveva avuto
i ladri nell’abitazione

Un posto di blocco dei carabinieri all’inizio del paese. La gente della Valpolicella è in ansia
Un posto di blocco dei carabinieri all’inizio del paese. La gente della Valpolicella è in ansia
Un posto di blocco dei carabinieri all’inizio del paese. La gente della Valpolicella è in ansia
Un posto di blocco dei carabinieri all’inizio del paese. La gente della Valpolicella è in ansia

Sgomento e paura nel paese, ancora incredulo per il fatto drammatico, ma soprattutto per le modalità in cui è avvenuto. Luciano Castellani era molto conosciuto nella vallata, gestore della trattoria Agnella nell’omonima contrada, preparava carni alla griglia e piatti tipici, aiutato in cucina dalla sua fedele Daniela.

Una trattoria molto frequentata, di quelle di una volta, con le tovaglie a quadretti bianchi e rossi sulle tavole e con avventori abitudinari, che bevevano il loro bicchiere di vino, chiacchierando e guardando chi passava sulla provinciale. «Era un uomo un pò introverso, ma una brava persona, sempre disponibile e faceva bene il suo lavoro», dice un vecchio cliente. «Era di poche parole, forse perché viveva da solo e non aveva figli». «Stiamo aspettando l’autopsia», dice la cognata Giancarla Marconi, moglie di Guglielmo, fratello maggiore di Luciano, abitanti in una villetta dietro la trattoria, «non possiamo neppure fare i funerali. Noi non ci siamo accorti di nulla fino alla mattina, quando ci hanno avvisati».

E questo nonostante le sirene di carabinieri e Verona emergenza abbiano squarciato il silenzio della notte verso mezzanotte e mezza. «È stato sfortunato Luciano, perché anche un paio di mesi fa era stato visitato dai ladri: in quell’occasione uno era scappato dalla finestra, sporcando di sangue le fioriere», continua la cognata. «Stavolta non ce l’ha fatta. Chissà, magari ha fatto un infarto per la paura, visto che non hanno portato via niente di valore o sono stati disturbati da qualcuno, forse da un passante. Vediamo cosa diranno le indagini, certo l’hanno ridotto proprio male». «Siamo tutti sbalorditi per la crudeltà dell’esecuzione. La cosa che più ci ha sconvolti», aggiunge Valeria, una signora di passaggio, «è stato il sapere che i carabinieri, una volta forzata la porta, l’ hanno trovato con le mani legate e con del sangue sul volto. Qui in paese ci conosciamo tutti e alla trattoria ci fermavamo per bere il caffè della mattina o comprare le sigarette».

A dare l’allarme quella notte è stato l’architetto Marco Grigoletti, che ha lo studio accanto alla trattoria e che ha chiamato i carabinieri, dopo aver sentito dal suo appartamento, sopra quello di Castellani, rumori e un tonfo.

Comprensibilmente turbato e scioccato, l’architetto non vuole rilasciare alcuna dichiarazione.

«Ogni anno è sempre la stessa storia», sbuffa un signore. «Bisogna garantire sicurezza ai cittadini. Sembrava che mettessero delle telecamere di sorveglianza nei punti strategici di passaggio, invece così non si riesce a controllare le strade. Abbiamo paura. Questa è la fine che possiamo fare tutti, se ci ribelliamo. Non ce la facciamo più».

Tam tam anche sui social con commenti durissimi e molta preoccupazione al punto che molti residenti della zona hanno deciso per una mobilitazione.

Giancarla Gallo

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