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Storie di donne a Telearena

Donne e parità:
«Che sia sempre
l'8 marzo»

Storie di donne a Telearena
Diretta Verona
Diretta Verona
Diretta Verona
Diretta Verona

Le donne di oggi hanno mille volti: madri, lavoratrici, studentesse, impegnate nell'organizzazione del proprio tempo e di quello della famiglia. E ancora, attive nel sociale, coinvolte nella carriera, per conquistare ruoli che sono ancora considerati prevalentemente maschili, e alla ricerca di uno spazio per sé da incastrare fra tanti impegni quotidiani. In occasione della Giornata internazionale della donna, Diretta Verona, l’abituale appuntamento del giovedì sera trasmesso su Telearena vuole raccontare alcune di queste storie di «ordinaria eccezionalità».

 

In studio con Valentina Burati saranno presenti Stefania Gori, direttore del dipartimento Oncologico dell’ospedale Sacro Cuore, Don Calabria di Negrar e prima donna presidente dell’Aiom, l’Associazione italiana di ongologia medica, Sofia Righetti, campionessa paralimpica di sci alpino, modella e chitarrista rock con una laurea in filosofia, Ilaria Decimo, ricercatrice e mamma, un «cervello in fuga» ritornata in patria con un progetto rivoluzionario. E ancora, Elena Traverso, presidente della Commissione pari opportunità della Regione Veneto, Maria Teresa Ferrari, giornalista e fondatrice dell’associazione «La cura sono io»,  Susanna Pescetti, tra le pochissime direttrici d’orchestra italiane e Jennifer Ezenwa, mediatrice culturale dell'associazione Terra dei Popoli. Nel corso della trasmissione ci saranno servizi dedicati all’attività della Casa della giovane a sostegno delle vittime di violenza domestica e al ricco programma dell’iniziativa «8 marzo femminile, plurale». Si collegheranno con lo studio di Telearena anche le atlete veronesi Sara Simeoni e Paola Pezzo. Il programma sarà trasmesso in diretta anche su Radio Verona e sul sito web del nostro giornale. 

 

IL DIBATTITO

Ilaria Decimo: «In ambito della ricerca c'è una discriminazione totale: una cultura di fondo che non favorisce e anzi ostacola le donne. Sono meno quelle che riescono a diventare ricercatrici ma i loro lavori vengono pubblicati di meno. Nei bandi italiani non viene tenuto conto di una eventuale gravidanza, mentre nei bandi europei l'aver avuto figli viene tenuto in conto».

Stefania Gori: «Non sono molte le donne oncologhe. Questo a dimostrazione della difficoltà per le donne. Fare il doppio della fatica rispetto agli uomini? Anche il quadruplo. E scavalcata? Certo, molte volte. Fa parte del "gioco". »

Sofia Righetti: «Io, fortunatamente, non mi sono mai sentita discriminata. Ma a una donna disabile è spesso discriminata due volte: si crede che non siamo in grado di fare tutto quello che una donna o un uomo possono fare».

Susanna Pescetti: «Una volta, mi ricordo a Parigi, che sono stata buttata fuori dal teatro durante le prove perché non credevano che fossi la direttrice d'orchestra. Purtroppo ancora oggi sono pochissime le donne direttrici d'orchestra, è concesso fare la cantante, la pianista, la violoncellista ma il direttore d'orchestra... no. Però ci proviamo, vedo che le donne non si abbattono e vanno avanti».

Maria Teresa Ferrari: «Io non sono stata toccata tanto da questa problematica. Le fatiche ci sono state e tante, ma non è stata tanto la fatica di essere donna».

Elena Traverso: «Non è uno slogan, dovrebbe essere l'8 marzo tutti i giorni.Noi oggi abbiamo una società che alla base non è strutturata per la donna che vuole essere madre e lavoratrice. Ci riempiamo la bocca tutti i giorni di iniziative ma i tempi di conciliazione dovrebbero essere un tema di base. La discriminazione sessuale è quasi un venticello, è una sensazione composta da battute, stipendi più bassi, atteggiamenti, composta da una società che non tiene conto le esigenze la donna».

 

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