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«Difendo sempre i ragazzi
Stavolta hanno esagerato»

Sulla facciata della chiesa si vedono le macchie lasciate dalle uovaDon Roberto Vinco
Sulla facciata della chiesa si vedono le macchie lasciate dalle uovaDon Roberto Vinco
Sulla facciata della chiesa si vedono le macchie lasciate dalle uovaDon Roberto Vinco
Sulla facciata della chiesa si vedono le macchie lasciate dalle uovaDon Roberto Vinco

Il gioco consisteva nel lanciare le uova il più in alto possibile e stamparle contro la chiesa. Non contro gli amici e i compagni di scuola, ma contro la facciata di San Nicolò all’Arena. Il parroco, don Roberto Vinco, era lì.

Subito non si era reso conto di cosa stava accadendo. Già negli anni scorsi, infatti, gli studenti si davano appuntamento in piazza San Nicolò per giocare a tirarsi le uova, ma la situazione non era mai degenerata così. «La piazza è diventata un campo di battaglia: i ragazzi erano tutti sporchi di farina, sembravano dei fantasmi», racconta don Vinco. «Quando ho visto cosa stavano combinando, sono uscito, ma erano un centinaio: non si riesce ad affrontarli».

Così il parroco ha chiuso subito le porte della chiesa, anche per evitare che qualche gruppetto cercasse rifugio all’interno, sporcando ovunque. Sul sagrato si era creata una poltiglia di uova miste a farina, oltre a tutti i cartoni vuoti, abbandonati sui gradini. «Istintivamente viene da prendersela con gli adolescenti, che giocavano in questo modo», commenta il parroco di San Nicolò, «ma penso che dovremmo interrogarci tutti: è bello che i ragazzi si divertano, senza però far diventare il gioco così violento». Perché don Vinco è il primo a difendere l’entusiasmo dei più giovani. «Molti bambini, quando escono da scuola, si mettono a giocare a calcio nella piazza e usano la porta della chiesa come porta per la partita», racconta.

«Qualche anziano è venuto a lamentarsi, ma ho risposto loro che è bello veder i bimbi giocare: sono loro a portare la vita. La piazza è nata come luogo di incontro e va restituita alla gente. Non deve essere usata solo per parcheggiare». Stavolta, però, il limite è stato superato anche per don Vinco. «La facciata era stata completamente restaurata la scorsa estate: i lavori erano durati da giugno a fine ottobre», racconta il parroco. «Ho già contattato l’architetto, che a breve organizzerà un sopralluogo con i restauratori per studiare l’intervento da realizzare, ma siamo ben disponibili a collaborare con l’Amia per mettere a nuovo la facciata», conclude. «Gli addetti alla pulizia sono stati molto efficienti: sono venuti venerdì sera e oggi hanno passato qui tutta la mattina a lavorare. Ora almeno il sagrato è a posto».M.TR.

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