La droga è democratica. Livella le classi sociali, permette a chiunque di acquistarla. Un tempo c’era la cocaina, riservata ai ricchi, l’eroina che si iniettavano disadattati e persone diventate ladre per mettere insieme le lire (all’epoca c’erano quelle). E poi marijuana e hashish che fumavano un po’ tutti: dagli intellettuali ai radical chic ai giovani. D’altra parte è la droga che oggi come allora costa meno. Con una decina di euro di spesa te la cavi (dieci euro hashish, otto marijuana). Ma anche i prezzi della cocaina si sono abbassati, dai 50 euro ai cento. L’eroina costa poco, 15-20 euro a dose. E non sai con cosa sia tagliata.
I dati sull’uso di «erba» da parte dei giovani sono inquietanti. L’indagine condotta dal Centro d’ascolto scolastico con un questionario anonimo, è emerso che uno studente su tre consuma, ma secondo i ragazzi che abbiamo intervistato in strada, la media è anche più alta. E non esistono più le piazze di spaccio. «Non c’è un punto preciso, anche se ci sono zone come via XX Settembre, piazza Santa Toscana dove di solito sai che puoi trovare», dice un poliziotto, «ma i ragazzi vanno più di passaparola. Scrivono sms criptati. E poi il passaggio è rapido, magari per strada, lo spacciatore in bicicletta. Nei pressi di qualche bar, solitamente non nei pressi delle scuole, perché sanno che possono esserci controlli».