Federico Benini, della minoranza interna, è il consigliere comunale del Pd eletto con più preferenze.
Su Facebook ha scritto che Orietta Salemi si è dimessa da consigliere comunale perché preferisce lo stipendio della Regione...
Ho anche pubblicato un video della Salemi che, durante le primarie, diceva che si sarebbe rimessa alla decisione del partito. E adesso che fa? Si dimette con un avviso su Facebook. È incredibile, forse pensa di essere come Berlusconi in Forza Italia, ma non si può usare il partito come uno zerbino.
C’è chi parla di doppia sconfitta per il Pd veronese.
No, c’è stata la sconfitta al primo turno, pesantissima, perché avvenuta in un contesto storico a noi favorevole e forse irripetibile... Poi abbiamo gestito male la partita del ballottaggio.
Ma era parso a favore di un accordo con la Bisinella.
Mi ero speso per un confronto trasparente, sulla base dei nostri punti programmatici. Da che mondo è mondo, in questi casi si cercano di portare a casa risultati.
Come sarà ora il vostro comportamento in Consiglio nei confronti del sindaco Sboarina?
Mi auguro che tutto il gruppo del Pd faccia un’opposizione dura, ma anche costruttiva per cercare di portare a casa risultati a favore dei cittadini. Anche questo è uno dei nostri compiti.
Dopo questa severa sconfitta elettorale quali prospettive vede per il Pd veronese?
Il Pd deve recuperare la sua dimensione popolare, tornando a parlare con le persone “normali“, non solo del ceto borghese. Per il 2022 bisogna creare una grande alleanza sociale, dalla sinistra fino al centro perché i voti servono tutti. Il dialogo a sinistra è recuperabile, io ho conservato ottimi rapporti con Bertucco, che dev’essere un interlocutore privilegiato.
E con la Lista Tosi?
Se abbandona personaggi che nulla hanno a che fare con un progetto di centrosinistra... ma diamo tempo al tempo, abbiamo cinque anni per costruire.E.S.