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«Di nuovo prigionieri a casa nostra»

Non in strada, ai danni di vigili e volontari chiamati a far rispettare norme e deviazioni e ad assicurare il corretto svolgimento della gara, ma via social. Alcuni residenti della città antica e di Borgo Trento hanno infatti affidato critiche e lamentele sulle tre corse che si sono snodate ieri mattina tra le vie del centro e dintorni, compreso il quartiere Stadio, alle virtuali bacheche proprie e dei dirimpettai sfogando così la frustrazione per «l’ennesima domenica trascorsa costretti in casa», «di nuovo senza possibilità di spostare l’auto e con qualche difficoltà pure per spostarsi a piedi o in bici». Questo era il tenore dei numerosi post e commenti che si potevano leggere sui social a denunciare la frequenza con cui centro storico e i quartieri limitrofi vengono blindati per lasciare spazio a corse e altre iniziative. Tra i commenti critici, quello della consigliera di prima circoscrizione Giuliana Marconcini che ha lanciato un appello: «Basta maratone in centro a Verona! Fate eventi anche in altri quartieri, qui non ne possiamo più di sagre e quant’altro». Di diverso parere, invece, il collega di partito nonché già assessore allo Sport nell’ultimo periodo dell’amministrazione Tosi, Alberto Bozza che anzi plaude alla mezza maratona: «Evento in grado di risollevare, almeno in parte, le sorti di un’edizione di Verona in Love decisamente sottotono», afferma Bozza.

I.N.

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