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Di Dio: «Errori strategici
E poco tempo per Patrizia»

«Per vincere una guerra non basta l’aviazione, ci vogliono i soldati sul terreno, con gli scarponi». Vittorio Di Dio, ala destra dell’ex maggioranza tosiana, alle prese con gli scatoloni per il trasloco nel suo ufficio di consigliere delegato al wifi e ai veronesi nel mondo, parla di «errori strategici» nella campagna elettorale. «Non abbiamo fatto i conti con i 5Stelle e abbiamo avuto troppo poco tempo per affermare la nostra candidata Patrizia Bisinella, pur bravissima, e questo è stato un peccato di presunzione... I veronesi, poi, forse non hanno accettato questo passaggio di testimone in famiglia, tuttavia se tutti avessero dato il massimo ci sarebbe stata una partita più giusta». Di Dio allarga le braccia: «Ripetere il miracolo del primo turno era impossibile, soprattutto», aggiunge con chiaro riferimento alle indicazioni di Renzi, «se ci si affida a qualche comunicato da Roma che dice a qualcun altro di votare questo e non quello... Bisogna riconoscere al nostro avversario la capacità di aver costruito un progetto legato al territorio, onore quindi a chi ha vinto e sono contento che a governare ci sia ancora un’amministrazione di centrodestra». Pentito? «No, avrei potuto andare di là, non l’ho fatto per amicizia e lealtà nei confronti di Tosi, valori che considero superiori ad ogni altro ragionamento, e ho corso il rischio».

Anche Anna Leso, assessore al sociale che entrerà nel prossimo Consiglio comunale, è impegnata nel trasloco. «In questi anni ho lavorato con passione e la soddisfazione maggiore è stata creare una rete di servizi sul territorio, grazie alla disponibilità e alla professionalità, in primis, delle mie collaboratrici e dei miei collaboratori. L’ultimo traguardo», sottolinea, «è la realizzazione del Centro servizi territoriale di Golosine e Santa Lucia... Ora continuerò ad occuparmi di questi temi dai banchi dell’opposizione».

Qualche porta più in là troviamo l’ufficio di Antonio Lella, l’instancabile assessore al Decentramento, che si dice deluso e arrabbiato. «Sono deluso dai cittadini, dopo dieci anni, cinque da assessore, vissuti tra la gente ad ascoltare tutte le problematiche... Molti in questi giorni mi dicevano che volevano cambiare, ma nessuno mi sapeva dire cosa c’è che non va». Lella punta il dito anche sulla legge che proibisce il terzo mandato da sindaco: «Così si blocca un’amministrazione che poteva dare di più e completare ciò che è rimasto sospeso... Sarebbe giusto far decidere i cittadini». E.S..

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