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I dettagli dell'omicidio di via Legnago

Delitto al B&b
Legittima difesa?
Giudice scettico

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Omicidio al B&b (DIENNE)
Omicidio al B&b (DIENNE)
Omicidio al B&b (DIENNE)
Omicidio al B&b (DIENNE)

«Joaquim, non devi morire, sennò sono disgraziato tutta la vita». Sono queste le parole che ha pronunciato Sergio Filipe Soares Lourenco, il trentasettenne portoghese in carcere per l’assassinio del collega Joaquim Manuel Fajardo Moio, di 58 anni. Subito dopo aver sferrato la coltellata mortale che ha raggiunto la vittima all’inguine, recidendogli l’arteria femorale, Soares Lourenco si è messo al suo capezzale. Gli teneva la testa alzata con un cuscino o un asciugamano, e continuava a ripetere: «Vedi di non morire».

LEGITTIMA DIFESA. Proprio quella frase disperata, «Vedi di non morire», pronunciata da Soares Lourenco, è stata uno degli elementi che hanno contribuito a incastrarlo. «Le affermazioni fatte», scrive il giudice Franciosi, sono «ulteriormente indicative della “paternità“ del gesto in capo all’indagato». L’uomo, accusato di omicidio preterintenzionale, avrebbe definito il suo gesto «necessario», in quanto Joaquim Moio lo avrebbe preso per il collo con il braccio, cercando di soffocarlo, così lui aveva impugnato il coltello e lo aveva colpito «alla cieca». Ma il giudice appare scettico sulla tesi della legittima difesa. «Una situazione di tal fatta non emerge con la necessaria evidenza, e neppure verosomiglianza, tenuto conto che...», si legge nell’ordinanza, «...lo stesso indagato ha ricondotto l’accoltellamento ad una sorta di perdita di controllo, piuttosto che ad una “reazione“ non altrimenti scongiurabile».

 

 

M.TR.

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