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ALLARME SUL GARDA

Decine di gatti rubati
E’ caccia
al furgone bianco

Si fingono addetti del settore veterinario dell’Ulss 22, ma sono impostori. Bravi, organizzati e scaltri. Da un mese stanno battendo la zona fra Bardolino e Lazise, dove sono spariti un bel po’ di...
La gabbia utilizzata per catturare gatti randagi o da sterilizzare
La gabbia utilizzata per catturare gatti randagi o da sterilizzare
La gabbia utilizzata per catturare gatti randagi o da sterilizzare
La gabbia utilizzata per catturare gatti randagi o da sterilizzare

Si fingono addetti del settore veterinario dell’Ulss 22, ma sono impostori. Bravi, organizzati e scaltri. Da un mese stanno battendo la zona fra Bardolino e Lazise, dove sono spariti un bel po’ di gatti.

Fra le gattare e i cittadini che amano la compagnia dei piccoli felini è allarme, quasi psicosi. Porte e finestre sempre chiuse per evitare che il micio esca di casa e si faccia catturare, occhi diffidenti puntati sui tipi sospetti.

«Che siano una banda organizzata a prendere i gatti ormai lo diamo per scontato», spiega la signora Cristina, gattara autorizzata di Lazise, che ha fornito al dottor Cicco, del distretto veterinario di Bardolino, tutti gli elementi utili per presentare una denuncia contro ignoti ai carabinieri.

«All’inizio non abbiamo notato l’elemento comune negli episodi che ci sono stati segnalati», chiarisce la gattara, «poi tutto è stato più chiaro. I falsi volantini affissi su lampioni e cassonetti, i finti addetti che si presentano ai privati per raccogliere i gatti da far sterilizzare gratuitamente. Ma soprattutto i veicoli usati dalla banda: un furgone bianco sul quale è scritto Ulss e una Multipla rossa. Lo stesso colore della mia macchina. La gente pensava che fossi io. Consegnavano i gatti, convinti che fosse tutto a posto, poi, constatando che nessuno glieli riportava, mi telefonavano. Dov’è il mio gatto? Una, due, tre volte. Poi si è accesa la lampadina. Una banda specializzata che cattura gatti. Per rivenderli o mandarli alla vivisezione. O mangiarseli, chissà. Episodi analoghi sono stati segnalati in questi giorni nel Padovano e nel Vicentino».

Il sospetto della gattara è diventato certezza incrociando le segnalazioni dei cittadini cui è sparito un micio. «Un pensionato di Lazise, un paio di settimane fa, si è imbattuto in due uomini e li ha fatti scappare. Usano le gabbie uguali alle nostre, la scritta sul furgone trae in inganno. Martedì scorso, invece, in località Le Tende, una referente della colonia ha visto degli sconosciuti che si aggiravano vicino ai gatti. Come fanno a sapere dove sono le colonie? Mi hanno seguita? Sono preoccupata; ogni giorno cambio strada per evitare che scoprano dove sono i gatti che seguo e catturo per portarli all’Ulss 22 per la sterilizzazione, solitamente il martedì. Spero di sbagliarmi, ma ho il sospetto che ci sia una talpa a informarli. Hanno la carta intestata dell’Ulss, sanno dove sono le colonie, i gatti privati e vanno a colpo sicuro».

Quanto al destino cui vanno incontro i felini sottratti alla libertà controllata delle colonie o all’affetto dei loro padroni, la signora Cristina si dice pessimista. «Gira voce che ci sia un tariffario per chi si occupa di rubare i gatti: 100 euro l’uno. Per cosa? Vivisezione, soprattutto all’estero; oppure per il pelo che cinge i colli dei giubbini. Nella peggiore delle ipotesi, finiscono in una pentola. Sono bande organizzate. Ripuliscono una zona alla volta. Vi ricordate cosa successe nel 2009 a Brentino Belluno? In pochi giorni sparirono 80 gatti».

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