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Dalla toga a Palazzo Barbieri
«Minori spese e meno tasse»

Francesca Toffali, nuovo assessore al bilancio
Francesca Toffali, nuovo assessore al bilancio
Francesca Toffali, nuovo assessore al bilancio
Francesca Toffali, nuovo assessore al bilancio

Sulla scrivania c’è la coccarda con i colori della bandiera veneta, confezionata dalla militante leghista Pola Grandi, che la sera prima aveva indossato all’esordio del Consiglio comunale. Francesca Toffali, assessore ad Attività economiche e produttive, commercio, bilancio e tributi, infatti, è anche membro del Comitato costituente della Lega Nord per il referendum sull’autonomia del Veneto che si svolgerà il 22 ottobre. «Autonomia significa un numero maggiore di deleghe per la Regione e di conseguenza per i Comuni, il referendum quindi è un passaggio fondamentale, ma è solo un punto di partenza».

L’assessore, avvocato penalista con studio a poche decine di metri di distanza dal suo ufficio al terzo piano di Palazzo Barbieri, in questi giorni è al lavoro sull’assestamento di bilancio che dovrà essere ratificato dall’aula entro il 31 luglio. «Ci sono solo alcune entrate aggiuntive dalla Regione e dallo Stato, ma sono tutti contributi vincolati e quindi variazioni grosse non ce ne sono». Priorità? Francesca Toffali mostra un fascicolo. «È il dossier sulla revisione della spesa, si valuteranno tutte le voci di costo della macchina Comune, con l’obiettivo di risparmiare o di impiegarle meglio».

Far quadrare i conti di Palazzo Barbieri ha spesso fatto perdere il sonno ai suoi predecessori. «Ero spaventata, pensavo peggio», confessa, «ma mi sono rasserenata nel vedere come gli uffici abbiano lavorato con scienza e coscienza. Ho trovato una macchina che funziona... Ovviamente, ora cominceremo a lavorare sulla base dei nostri obiettivi politici».

Per quanto riguarda i tributi, a suo parere, la prima cosa da fare è «migliorare la comunicazione con i cittadini perché il Comune non si deve comportare come un cerbero ma mettersi a servizio dei contribuenti per cui cercheremo di andare incontro a chi, per esempio, commette errori in buona fede nel presentare la documentazione per avere agevolazioni sull’Imu o su altri tributi». In campagna elettorale erano state però promesse consistenti riduzioni delle tasse comunali. Tema, su cui l’assessore non si sbilancia. «Con una revisione delle spese», si limita a dire, «si possono aprire spazi per eventuali riduzioni dei tributi, ma in questo processo si deve partire a monte».

Non è una passeggiata nemmeno occuparsi di commercio e attività produttive... «Ogni giorno mi arrivano decine di mail di persone cui cerco di rispondere subito, sono soprattutto esercenti e commercianti che vogliono condividere necessità e progettualità. In pratica», spiega, «la questione più sentita sembra essere quella dei plateatici, ma conto di incontrare le categorie entro la fine di luglio per avere maggior cognizione di causa».

Un altro tema sensibile, che coinvolge anche la collega Francesca Briani, che si occupa di Cultura e turismo, è quella della manifestazioni. «Il punto fermo», esclama Toffali, «è non dimenticare che Verona è città patrimonio dell’Unesco e ogni scelta non può prescindere da questa priorità, che riguardi le manifestazioni, i plateatici o i mercatini, e a tale riguardo ci domandiamo se alcune attività sono compatibili».

Finita l’estate ci sarà da programmare i mercatini di Natale. «Mi sono già fatto portare l’elenco delle manifestazioni dello scorso anno nelle varie piazze. A tale proposito ricordo che Verona non è solo centro e quindi è giusto valorizzare anche le piazze nei quartieri, e così decongestionare il centro, rendendolo vivibile anche per i veronesi. Inoltre mi piacerebbe dare priorità alle attività del territorio. Se vado a Bolzano trovo lo speck non la pearà, e la possibilità di trovare i prodotti veronesi è un valore aggiunto anche per i turisti».

Favorevole ad estendere le pedonalizzazioni? «Non sono contraria, anche perché ci sono tanti parcheggi, alcuni dei quali sottoutilizzati, ma prima di ogni provvedimento cercheremo il massimo della condivisione».

Enrico Santi

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