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Per ospiti delle case di riposo

Dalla Regione
tre milioni
per gli anziani

Sempre più cure mediche specialistiche per gli anziani che vivono nelle case di riposoL’assessore Manuela Lanzarin
Sempre più cure mediche specialistiche per gli anziani che vivono nelle case di riposoL’assessore Manuela Lanzarin
Sempre più cure mediche specialistiche per gli anziani che vivono nelle case di riposoL’assessore Manuela Lanzarin
Sempre più cure mediche specialistiche per gli anziani che vivono nelle case di riposoL’assessore Manuela Lanzarin

Sono in arrivo tre milioni in più dalla Regione a favore degli anziani non autosufficienti ospiti delle case di riposo.

Quella che arriva da Venezia è una prima risposta all'appello lanciato dalla presidente dell'Istituto Assistenza Anziani Anna Maria Leone, che nei giorni scorsi ha chiesto alle forze politiche di tornare a mettere al centro le fasce deboli della popolazione e in particolare gli interventi per la popolazione anziana, sempre più numerosa.

Il problema sollevato è concreto ed è legato al fatto che negli ultimi anni le case di riposo, sia pubbliche che private, hanno iniziato ad accogliere pazienti affetti da patologie sempre più gravi, visti i tempi di degenza molto ridotti nelle strutture ospedaliere. E la situazione, considerato il trend di invecchiamento della popolazione, rischia di diventare insostenibile.

I primi riscontri si hanno già. Il fondo nazionale per la non autosufficienza fa sempre più fatica a coprire le spese per le cure e l'assistenza degli anziani dichiarati invalidi.

Nel 2015, come fanno sapere da Palazzo Balbi, i trasferimenti statali destinati alla Regione Veneto relativamente al Fondo per la non autosufficienza ammontavano a 721 milioni di euro. Un fondo da cui si attingono le risorse per tutti i tipi di non autosufficienza: dagli anziani ai disabili fino ai malati di Alzheimer o del morbo di Parkinson.

«“Nel 2016 questa cifra del trasferimento statale è stata confermata, ma la Giunta ha poi deciso di stanziare tre milioni aggiuntivi destinati nello specifico alla residenzialità degli anziani», spiega l'assessore regionale alle Politiche sociali Manuela Lanzarin.

«Il nostro impegno, però, è anche su altri due fronti: la domiciliarità, per garantire assegni fino a 500 euro mensili ai non autosufficienti che rimangono a casa, assistiti dai familiari e dagli operatori, e la semi-residenzialità, a favore dei centri diurni e dei centri di sollievo, che supportano le famiglie durante il giorno».

Se il numero di anziani non autosufficienti curati in famiglia aumenta, infatti, il peso che grava ora sulle case riposo potrebbe alleggerirsi.

«Negli anni precedenti la delibera della Giunta sulla ripartizione del fondo veniva approvata generalmente a fine anno», prosegue la Lanzarin. «Quest'anno il mio impegno sarà quello di anticipare i tempi di programmazione del fondo, portando questa delibera in giunta entro il 30 giugno».

Risorse che vanno a incidere direttamente sulle tasche delle famiglie. La retta giornaliera per ciascun anziano nelle strutture gestite dall'Istituto Anziani ammonta a 119 euro: di questi, 60 euro sono la quota alberghiera a carico dei familiari, mentre i restanti 59 euro rappresentano la quota di “impegnativa sanitaria”.

Una cifra che dovrebbe essere coperta dal fondo, ma che attualmente viene garantita solo per il 70 per cento degli ospiti delle case di riposo.

Manuela Trevisani

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