<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Dal traforo ai giudici,
il sindaco ad alzo zero

Una simulazione del Traforo: resterà solo un progetto?
Una simulazione del Traforo: resterà solo un progetto?
Una simulazione del Traforo: resterà solo un progetto?
Una simulazione del Traforo: resterà solo un progetto?

Addio all’autostrada Valdastico nord e quindi niente rinnovo della concessione per l’autostrada A4 Serenissima, Brescia-Padova, da cui dipendono i 53 milioni di contributo per il Passante nord con traforo delle Torricelle? Il sindaco e presidente dell’autostrada Brescia-Padova, Flavio Tosi nega, contestando quanto dichiarato dal deputato del Pd Diego Zardini e dal consigliere comunale del Pd Stefano Vallani.

«Il tavolo fra Ministero delle infrastrutture, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento ha firmato un’intesa che serve per trovare una soluzione per collegare la Valdastico a nord e ci vorranno due anni per trovare il progetto definitivo. Con soluzioni che dovranno essere valutate e definite, come collegare la A4 con la A31 o a nord con la A22. Questo ci consentirà di mantenere l’impegno assunto con l’Europa per i corridoi a nord», dice Tosi. «Ma si troverà la soluzione, da cui dipende poi il rinnovo della concessione autostradale. È evidente però che non staremo ad aspettare due anni con il piano economico da aggiornare». E va ricordato che tutt’ora il Comune attende da Technital una nuova proposta di project financing aggiornata, per la prima fase dei lavori, cioè costruire e gestire la prima di due gallerie (240 milioni l’investimento).

Intanto, il sindaco replica nuovamente all’Associazione nazionale magistrati, sezione del Veneto, che gli ha duramente contestato sue esternazioni nei confronti del giudice Livia Magri, che ha ordinato l’imputazione coatta di Tosi stesso per l’ipotesi di calunnia nei confronti del giornalista Sigrido Ranucci. Cioè l’autore del reportage di Report su Verona, andato in onda due anni fa.

«Tutti possono sbagliare», dice Tosi, «ma il problema di fondo è che quando un magistrato compie un errore, anche molto grave, nel giudicare, poi non risponde mai dell’errore e al massimo ne risponde lo Stato per lui. Mentre qualsiasi altro cittadino, nel pubblico e nel privato, risponde direttamente e giustamente delle proprie azioni ed errori». Secondo il primo cittadino «la presa di posizione dell’Anm di Venezia, per come è articolata, dà l’impressione di una casta che si considera intoccabile e non accetta nemmeno il diritto di legittima critica rispetto all’operato di un magistrato che abbia, come dimostrano successive sentenze, sbagliato, nel caso appunto di Fabio Venturi nel giudizio di primo grado. Arrivando poi al paradosso che Venturi, vittima innocente di un errore giudiziario, viene querelato dai magistrati che l’hanno giudicato perché ha osato criticare la sentenza».

Sostenere quindi «che anche i magistrati sono fallibili non è un’eresia», conclude Tosi, «ma una constatazione ben tenuta in conto dal sistema che prevede tre gradi di giudizio proprio sul presupposto che i giudici in quanto esseri umani possano sbagliare».E.G.

Suggerimenti