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«Da entrambi mi aspettavo
più idee»

È rimasto fuori città tutto il giorno insieme con la sua compagna, poi, verso le 22 è andato a votare al seggio di via Massimo D’Azeglio, a San Zeno. Come, però, non lo dice. «Il voto è segreto», taglia corto. Al primo turno il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle era giunto quarto, dopo Orietta Salemi del centrosinistra, con il 9,52 per cento, vale a dire 10.932 voti. A Gennari la campagna elettorale per il ballottaggio non è però piaciuta.

«Dopo l’11 giugno la qualità della campagna è scesa a un livello molto basso, con polemiche, pesanti attacchi personali e pochi contenuti, che, tra l’altro, sono stati copiati da noi o da altre forze politiche. Il richiamo del prefetto ad abbassare i toni», sottolinea l’esponente dei 5 Stelle, «è stata la conferma lampante... I candidati dovevano confrontarsi sui contenuti, mi aspettavo qualche idea dell’ultimo momento che sparigliasse le carte, invece si è continuato fino alla fine con gli attacchi personali senza dire nulla di significativo, anche nel materiale propagandistico... E poi saremmo noi i novellini della politica».

È rimasto in città, ma, come aveva annunciato, non è andato alle urne. Michele Bertucco nel prossimo Consiglio comunale rappresenterà le liste Sinistra in Comune e Verona in Comune. L’11 giugno si era aggiudicato, con il 4,61 per cento, 5.287 voti. «In queste due ultime settimane più che dei temi cittadini si è parlato di scontri personali. Sarà interessante sarà vedere quanto hanno influito gli appoggi esterni e quanta influenza ha avuto l’indicazione di voto di Renzi per la Bisinella».

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