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«Da Cariverona mi aspetto
lo sviluppo di Eataly e Vinitaly»

Il neo presidente Mazzucco con il sindaco Flavio Tosi
Il neo presidente Mazzucco con il sindaco Flavio Tosi
Il neo presidente Mazzucco con il sindaco Flavio Tosi
Il neo presidente Mazzucco con il sindaco Flavio Tosi

Attuare il progetto di Eataly, il megaristorante e punto vendita di cibi e prodotti made in Italy della catena di Oscar Farinetti, nella ghiacciaia degli ex Magazzini generali, in Borgo Roma. Dovrà diventare un motore di economia. Poi, «potenziare la Fiera e Vinitaly, con Comune, Camera di Commercio e Cariverona insieme».

Ancora: far fruttare al meglio i contributi economici assegnati al Comune di Verona per interventi nel sociale e nella cultura (5,5 milioni) e i sette milioni, più sette di Unicredit, totale 14, dati per i restauri dell’Arena grazie all’Art bonus. Il che consente di detrarre fino al 65 per cento dalle tasse. Quindi, giocare un ruolo da protagonista nelle strategie bancarie, in particolare su quello che viene chiamato «il risiko delle banche popolari», con ricadute sulla città.

Flavio Tosi, sindaco, traccia una sorta di elenco di «desiderata» nel rapporto fra Comune e Cariverona del neopresidente Alessandro Mazzucco, 72 anni, cardiochirurgo, già rettore dell’Università. «Il professor Mazzucco non è soltanto un cardiochirurgo», spiega Tosi, molto vicino a Mazzucco, «ma è stato anche per nove anni rettore dell’Università. Ha gestito partite economico-finanziarie di grande rilievo e lo farà ancora, nel suo nuovo ruolo di presidente di Cariverona».

Il sindaco esprime quattro consiglieri generali di Cariverona: Massimo Galli Righi, presidente dell’Agec; i commercialisti Carlo Alberto Murari e Wilmo Ferrari e l’imprenditrice Lisa Ferrarini. Oltre a una grande vicinanza con Mazzucco, ha nel Consiglio di amministrazione un uomo di riferimento come l’avvocato Giovanni Maccagnani, che insieme all’imprenditore Silvano Pedrollo si occuperà proprio del risiko della popolari. E anche il vicepresidente vicario Giovanni Sala.

«In Veneto ci sono due grandi banche popolari, quella di Vicenza e quella di Montebelluna, cioè Veneto Banca, che hanno bisogno di essere affiancate da grandi banche e dal territorio, per crescere», spiega il sindaco. «Siccome è determinante chi muove i fili, nella partita delle popolari, Cariverona ha sempre giocato il ruolo di player e deve restare il perno nel ridisegno di questi assetti», riprende il sindaco. Che, quanto al programma di fusione fra Banco Popolare di Verona e Banca Popolare di Milano ribadisce: «Sono sempre stato favorevole ad aggregazioni bancarie, nell’interesse del territorio veronese, quindi Fratta Pasini e Saviotti stanno agendo bene in questa direzione».

Sul versante cittadino, il sindaco coglie le prime parole di Mazzucco - «lavorerò per valorizzare le eccellenze di Verona» - proprio nel segno del portare a termine i grandi progetti in edifici e palazzi storici di proprietà di Cariverona o per i quali Cariverona dà sostegno economico, come quelli universitari. «C’è la riqualificazione dell’ex caserma Passalacqua, a Veronetta, il restauro di Castel San Pietro», aggiunge Tosi, riferendosi al progetto di portarvi il museo di Storia naturale, con la funicolare da Santo Stefano, pure a carico di Cariverona. «E poi c’è l’intera operazione del Polo culturale. Poi Eataly, su cui siamo impegnati noi, Cariverona e Farinetti. Ci sono inoltre contributi diretti a noi, di Cariverona, per sociale e cultura, ma anche tanti progetti sostenuti da essa per il territorio». Tosi conclude: «Ci sono da valorizzare gli asset della Fiera e dell’aeroporto Catullo. Per quest’ultimo, per il 2016, verificheremo se quanto Save ha messo nero su bianco verrà attuato».

Enrico Giardini

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