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Convegno e proteste Battesimo di fuoco per il nuovo prefetto

Donato Cafagna, 57 anni, nuovo prefetto di Verona, alla finestra dei Palazzi Scaligeri DIENNEFOTO
Donato Cafagna, 57 anni, nuovo prefetto di Verona, alla finestra dei Palazzi Scaligeri DIENNEFOTO
Donato Cafagna, 57 anni, nuovo prefetto di Verona, alla finestra dei Palazzi Scaligeri DIENNEFOTO
Donato Cafagna, 57 anni, nuovo prefetto di Verona, alla finestra dei Palazzi Scaligeri DIENNEFOTO

È un «battesimo di fuoco» quello che aspetta il nuovo prefetto Donato Cafagna, che ieri ha esordito ufficialmente con la visita al sindaco Federico Sboarina a Palazzo Barbieri e incontrando la stampa in prefettura. La settimana che si apre, infatti, vedrà, in Gran Guardia, il Congresso mondiale delle famiglie, dal 29 al 31 marzo, e le decine di manifestazioni di protesta contro un evento che da giorni è al centro di polemiche e scontri politici. «È uno stimolo in più per mettersi subito all’opera, l’obiettivo», chiarisce subito Cafagna, «sarà garantire la massima libertà di opinione da parte di tutti, principio sancito dalla nostra Costituzione che abbiamo il dovere di garantire». E aggiunge: «Ma tutto deve avvenire in un contesto di sicurezza e di rispetto delle regole, a tutela sia dei partecipanti alle manifestazioni, sia dei cittadini veronesi. Lavorerò quindi», continua il nuovo prefetto, «a stretto contatto con le forze dell’ordine affinché sicurezza e diritti di opinione siano garantiti, ma sono certo che tutti terranno una condotta nei limiti della correttezza». Cafagna ricorda che il piano sicurezza per il Congresso mondiale delle famiglie e per le numerose contromanifestazioni in programma a Verona nei tre giorni dell’evento sarà al centro della riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, convocato per questa mattina in Prefettura. Prima di approdare in riva all’Adige, Cafagna, che ha 57 anni ed è originario di Barletta, in Puglia, è stato a Milano, Napoli, Taranto, ma anche a Bari e Lucca. In Campania si era particolarmente occupato di lotta alla criminalità organizzata nella cosiddetta terra dei fuochi. «Anche a Verona», assicura, «terrò altissima la guardia sul pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata». E aggiunge: «Dove ci sono grandi risorse economiche è forte la possibilità di insinuarsi per riciclare e investire denaro, attraverso anche l’usura, da parte delle organizzazioni mafiose, per questo è importante la vigilanza di amministrazioni comunali, associazioni di categoria e sindacati affinché il territorio sia refrattario ad ogni tipo di infiltrazione negli enti locali, negli appalti, nelle opere pubbliche, e nelle attività economiche». Il prefetto evidenzia, inoltre, che in questa lotta al malaffare si è «molto speso» il suo predecessore Salvatore Mulas che ha emanato ben 17 interdittive antimafia. «Ma fortunatamente», afferma, «possiamo confidare sull’alto senso civico della popolazione e sull’impegno delle forze dell’ordine». E su tale questione fa sapere di aver già «fatto degli approfondimenti con la Guardia di Finanza». E per oggi è in programma un incontro con il procuratore della Repubblica Angela Barbaglio. «Ma oltre che sulla repressione del fenomeno», continua Cafagna, «bisogna puntare sulla prevenzione». Quanto all’annunciato arrivo in città della Commissione parlamentare antimafia, fa sapere che ancora non ci sono stati contatti ufficiali. E sempre a proposito di contrasto della criminalità organizzata ricorda i quattro anni e mezzo di attività nella «terra dei fuochi», in Campania. E garantisce particolare attenzione sul tema della gestione dei rifiuti, della tutela dei luoghi di stoccaggio dai rischi di inquinamento e incendi. «A tale riguardo», ricorda, «c’è una legge specifica che prevede piani di sicurezza sui luoghi a rischio». Il nuovo prefetto confessa che la prima impressione che ha avuto di Verona è molto positiva. «È una città magnifica che ho avuto modo di apprezzare girandola da comune cittadino, come è giusto che sia, e ho colto una sensazione di sicurezza e accoglienza... In quattro anni ho cambiato quattro sedi e ho cercato sempre di entrare in sintonia con il territorio per capire cosa sta a cuore alla gente. Ora», continua, «sono in una fase di ascolto, per capire quali sono le esigenze e le aspettative di questo territorio. Sento la responsabilità di lavorare per contribuire a mantenere alta la qualità della vita». Cafagna annuncia che nelle prossime settimane incontrerà, attraverso gruppi di lavoro, i sindaci dei 98 Comuni «per avviare un confronto permanente in materia di sicurezza, di viabilità e di altre eventuali tematiche. Lo sguardo», assicura, «sarà su tutto il territorio provinciale, interessato, tra l’altro da un flusso turistico di circa 20 milioni di visitatori l’anno». E per quanto riguarda la gestione dell’immigrazione sottolinea che «ci sarà massima attenzione su chi parteciperà al bando di gara per l’affidamento dei servizi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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