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«Controlli utili, ma è cruciale
il supporto delle famiglie»

Lidia Marcazzan
Lidia Marcazzan
Lidia Marcazzan
Lidia Marcazzan

Dalle scuole medie alle superiori, la prevenzione contro le dipendenze da droga e alcol è attiva ma nessuno dice “no” a eventuali controlli, in particolare fuori dagli edifici scolastici, ritenuti un valido deterrente.

«La situazione alle medie è tranquilla anche perché i genitori vengono a prendere i figli fino alle porte della scuola. Ben vengano però eventuali ispezioni per una più efficace tutela» dice Silvana Zamboni, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Murari a Valeggio sul Mincio e ammonisce: «I controlli non vanno visti come qualcosa di cui vergognarsi o per cui criminalizzare una scuola ma servono a scopo preventivo o per affrontare i problemi a testa alta, senza nascondersi e in collaborazione con le forze dell’ordine».

Ritenuti molto utili i vigili in borghese o i nonni vigili all’entrata e all’uscita da scuola secondo Lidia Marcazzan, dirigente scolastico della scuola secondaria di primo grado Catullo: «Sosteniamo il dialogo con le famiglie della nostra piccola comunità, secondo cui un adulto educatore è un modello. Parliamo di un’età delicata ed effervescente, soprattutto in terza media; eventuali disagi si possono affrontare facendo leva sulle enormi potenzialità dei nostri ragazzi con il supporto di genitori e istituzioni».

La sensibilità cresce tant’è che Sara Agostino, dirigente scolastico della scuola secondaria di primo grado Verdi dichiara: «Nonostante la situazione sia tranquilla, oltre al classico sportello con lo psicologo, fino al 28 febbraio sarà attivo uno sportello pilota con il Centro dipendenze rivolto in particolare ai genitori».

Ed è allerta anche negli incontri al tavolo tecnico istituito a Verona e provincia dall’Uat VII. «In questo senso ben venga il protocollo per le emergenze diffuso dall’Uat VII con indicazioni per gestire situazioni di alterazioni di stati di coscienza, segnalazioni di uso o detenzione di stupefacenti e alcolici» dice Tiziano Albrigi, dirigente scolastico del Liceo Fracastoro. «Il supporto delle famiglie è, inoltre, cruciale per abbattere una resistenza culturale ad affrontare il problema della droga, demandandolo altrove».

Conferma l’approccio Graziano Stevanin, vicepreside del Liceo artistico Nani-Boccioni: «Dobbiamo tenere gli occhi aperti e sorvegliare perché la droga può entrare a scuola e noi non abbiamo accesso ovunque, per esempio nei bagni dove ci possono essere scambi. Ma la rete di sorveglianza istituita ci permette di riconoscere i segnali di allarme nei ragazzi, come nervosismo, inappetenza o stanchezza sospetti e di attivarci facendo rete con gli esperti e soprattutto con le famiglie».

«La sinergia con le forze dell’ordine è fondamentale», aggiunge Mauro Pavoni, dirigente scolastico dell’Istituto Seghetti, che organizza iniziative di prevenzione nell’ambito del progetto “Educazioni”. «Il presupposto indispensabile è però che le famiglie non si voltino dall’altra parte, occorre infatti sviluppare una cultura dell’adulto disposto a prendersi carico dei problemi».

Monica Sommacampagna

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