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Sul lago di Garda

Contrada Biaza
Cade in un burrone
e perde la vita

Vigili del fuoco recuperano la salma (Dienne)
Vigili del fuoco recuperano la salma (Dienne)
Pensionato muore a Brenzone

È morto nel luogo che amava di più al mondo. Da quando aveva acquistato quel podere in località Biaza a Castelletto di Brenzone, Cesare Valbusa, 76 anni, residente a Valeggio sul Mincio con la moglie, non lasciava passare giorno senza andare fino là, sul lago. In auto avanti e indietro, anche se qualche volta, soprattutto d’estate, si fermava in quella casetta di legno che aveva realizzato lui stesso, ma che non si poteva definire «casa».

L’aveva costruita in mezzo al niente e ai suoi ulivi. Manco c’era il sentiero per arrivarci. L’aveva realizzato Cesare, che da giovane faceva il ferroviere. Lui amava la natura e la montagna, soprattutto. Faceva anche ferrate in passato. Una passione che ha trasmesso al figlio. Ieri l’uomo era a passeggiare sul Baldo quando è stato raggiunto dalla telefonata della madre che in lacrime gli diceva cos’era accaduto. Il figlio è subito rientrato a Brenzone.

IL FATTO. Erano circa le 15.30 quando Valbusa è uscito dalla casetta di legno. In tasca la forbici per potare le piante. Aveva gli olivi, lì in località Biaza. Aveva deciso di dare una sistemata alle piante. Poi verso le 16.30 la moglie ha deciso di raggiungerlo, per verificare che fosse tutto a posto. Ma lo ha trovato in un vajo, molto più a valle rispetto a dove era lei e da dove l’uomo era caduto per una quarantina di metri.

La donna ha subito chiamato il 118, e anche i vicini, che poi così vicini non sono poichè loro abitano sulla strada, in via Sant’Antonio, molto più giù rispetto a loro. Il podere di Valbusa è veramente difficile da raggiungere.

IL TESTIMONE. «Siamo subito saliti», dice Angelo Alpino, uno dei residenti che conosceva Valbusa da quando ha acquistato il podere, «il primo ad arrivare è stato Marco Prova. Siamo corsi su, quindi abbiamo visto il povero Cesare giù, che non si muoveva, immobile. Lui era un uomo molto attivo, era il presidente della sezione degli alpini di Valeggio, era uno molto attivo nonostante non fosse più giovanissimo, chissà forse è scivolato o ha avuto un malore».

Sono arrivati i vigili del fuoco di Bardolino con una campagnola e con un altro mezzo. Sono stati loro che hanno dovuto recuperare il corpo senza vita agganciandolo a una barella e poi issarlo fin sul sentiero e da lì, a braccia portarlo fino alla strada dove la salma è stata affidata agli impresari delle pompe funebri. Sul posto anche i carabinieri di Malcesine, per accertare la dinamica, ma si tratta di una disgrazia. Per questo potrebbe non essere disposta l’autopsia dal magistrato. La salma è stata portata a Medicina legale a Borgo Roma.

Alessandra Vaccari

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