Enrico Giardini La «balena bianca», cioè la Dc, non esiste più come forza leader del Paese. Ma i post-democristiani ci sono ancora. E lui, padovano, viene da quell’area lì. E non ha dubbi: «Sarà la scudo crociato a far vincere il centrodestra». Visto che «il quarto polo, con Forza Italia, vuole diventare maggioranza nella coalizione», che vede anche Lega Nord e Fratelli d’Italia. Antonio De Poli, 57 anni, senatore e presidente dell’Udc del segretario Lorenzo Cesa, è stato in prima linea nell’accordo tra l’Udc e Noi con l’Italia, la “quarta gamba” del centrodestra, che vede Fitto, Romano, Zanetti, Costa, Lupi e anche Flavio Tosi, del Fare!. Senatore De Poli, all’attacco per le elezioni politiche del 4 marzo con lo scudo crociato dell’Udc in grande evidenza, nel simbolo di Noi con l’Italia. Primo obiettivo? Recuperare l’elettorato moderato del centrodestra - da sempre maggioranza nel Paese - che non ha più punti di riferimento. Ed è un’operazione politica che va oltre le elezioni del 4 marzo e ci colloca a tutti gli effetti, in Europa, nel Partito popolare europeo. Su quali fronti si batte l’Udc con la ”quarta gamba”? La famiglia, e mi sono battuto per inserire nel programma del centrodestra il quoziente familiare, e poi il lavoro, anzitutto per i giovani, e quindi le fasce deboli. Noi dobbiamo lavorare per il nostro territorio, che ci hanno consegnato i nostri nonni e i nostri genitori, e migliorarlo per i nostri figli. Ci sono veti nel centrodestra, in particolare dalla Lega Nord verso Tosi, e tra l’altro c’è un braccio di ferro tra Salvini e Maroni. Che linea ha su questo? È una dialettica interna a loro e speriamo che i problemi si risolvano. Ma l’Udc con Noi con l’Italia sta costruendo una forza che non è il quarto polo. In che senso? Noi riteniamo di poter arrivare al 5-6 per cento, quindi di superare Fratelli d’Italia, quindi essere la terza forza, e poi con Forza Italia, l’ala moderata, vogliamo tornare maggioranza. Comunque, con gli alleati ci confronteremo, puntando a conquistare i collegi plurinominali. Se ce le faremo, ci sarà posto per tutti. Quanto a Noi con l’Italia, metà posti a noi e metà a loro. Berlusconi è contrario a cancellare la legge Fornero, preferendo rivederla. E lei? Sì, va rivista, con l’obiettivo di dare maggiori prospettive ai giovani. Ricordo che in Veneto i disoccupati tra i 30 e i 50 anni sono 278mila e i giovani italiani senza lavoro sono 2,2 milioni. E i poveri sono arrivati a 4,7 milioni, il 165 per cento in più in un anno. È chiaro che si deve lavorare per occupazione giovanile e per la lotta alla povertà. Le fa più paura il Pd o il Movimento 5 Stelle? Il 5 Stelle, perché più che fare opposizione è un movimento contrario alle istituzioni democratiche. Renzi? Aveva raccolto consensi anche del centrodestra moderato, ma dopo essersi aperto si è chiuso in un fortino. •