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Compleanno amaro per Patrizia Bisinella

Patrizia Bisinella e Flavio Tosi delusi e quasi increduli durante lo spoglio dei risultati elettorali FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi delusi e quasi increduli durante lo spoglio dei risultati elettorali FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi delusi e quasi increduli durante lo spoglio dei risultati elettorali FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi delusi e quasi increduli durante lo spoglio dei risultati elettorali FOTO MARCHIORI

È un compleanno amaro quello di Patrizia Bisinella. Il regalo più sperato e atteso non è arrivato. Anticipati dalle prime proiezioni, i numeri che arrivano dall’apertura delle urne sono impietosi e questa volta nel miracolo della rimonta, come nel primo turno, quando Patrizia Bisinella aveva conquistato il ballottaggio dopo un testa a testa durato tutta la notte con Orietta Salemi del centrosinistra, sono in pochi a crederci. Tra questi la senatrice che appena arrivata insieme al suo compagno, il sindaco uscente Flavio Tosi, invita a «tenere duro».

Ma a salvare il veliero tosiano dal naufragio non sono servite le, davvero poche, scialuppe del Pd inviate dall’inascoltato Matteo Renzi. Salvatore Papadia, consigliere comunale uscente, allarga le braccia: «Sono i nostri voti a mancare, non quelli del Pd».

La tensione, nel quartier generale di Verona Sud, quando agli scrutini mancano ormai solo alcune decine di sezioni, si scioglie in un lungo, liberatorio, applauso per la candidata sconfitta. Qualcuno si asciuga le lacrime, ma la parola d’ordine è «andare avanti».

«Faccio i complimenti a Federico Sboarina per il risultato», è la sua prima dichiarazione, «Verona ha scelto, anche se il dato dell’astensione e delle schede bianche è preoccupante poiché significa che molti veronesi non si sono sentiti rappresentati dalle squadre in campo». E continua: «Lasciamo a Sboarina una città vitale, cresciuta, con un bilancio a posto e più forte di come l’abbiamo ereditata noi dieci anni fa, per quanto ci riguarda continueremo ad occuparci della nostra città anche in opposizione, con lo spirito costruttivo e attento che ci caratterizza, è stata una campagna dura, ma per me entusiasmante, soprattutto per il contatto diretto con i miei concittadini che mai trascurerò». Poi ringrazia «tutti coloro che ci hanno sostenuto e appoggiato e a tutti i candidati».

Patrizia Bisinella si dice «soddisfatta» per la sua campagna elettorale «basata», sottolinea, «sui contenuti». E adesso? «Faremo un’opposizione responsabile nell’interesse della città, confrontandoci sui contenuti e dando voce a chi ha creduto nel nostro progetto». E fa sapere che resterà in Consiglio comunale. «Certamente sì, starò all’opposizione e farò quello che è più utile per la città e il nostro movimento».

Flavio Tosi, rimasto tutto il tempo a guardare sul telefonino le notizie, negative per la sua coalizione, che arrivavano dalle sezioni, ha il sorriso tirato. «Che dire? Viva la democrazia, bisogna prendere atto che al secondo turno il divario con i concorrenti non cambiato granché l’esito della votazione nel senso che speravamo». Gli attesi rinforzi dall’elettorato del Pd alla fine non sono arrivati. «Speravamo in qualcosa di più, ma è anche vero che dopo essere stata dieci anni all’opposizione, oggettivamente non era così facile votarci». E ora? «Continueremo a lavorare per la città dall’opposizione, peccato per la bassa affluenza, è un brutto fenomeno». Al nuovo sindaco Federico Sboarina, infine, Tosi augura «buon lavoro» e di «fare il meglio per la comunità». E ricorda: «È stato assessore con me per cinque anni».

In sala sono molti gli amministratori uscenti, Antonio Lella, Marco Ambrosini, Gigi Pisa, Anna Leso. «Le battaglie», esclama Salvatore Papadia, si vincono e si perdono... Cinque anni fa Sboarina e altri, da una sconfitta hanno saputo creare le condizioni per una vittoria netta, a noi il compito di utilizzare i prossimi anni per creare un’alternativa credibile». Dagli schermi di TeleArena, intanto, Alberto Benetti augura al nuovo sindaco «di mantenere le tante promesse». E lancia una profezia: «Questa maggioranza rischia di sciogliersi come neve al sole».

Enrico Santi

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