Il deputato del Pd, Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, ieri era a Pescantina, insieme ai parlamentari veronesi Alessia Rotta e Diego Zardini a sostegno della candidatura di Matteo Renzi alle primarie che si svolgeranno domenica dalle 8 alle 20 negli 81 seggi allestiti in tutta la provincia.
Oltre che per il segretario nazionale, e candidato premier, si voterà anche per il segretario regionale del Pd.
Su queste primarie pesa però l’incognita dell’affluenza.
Gli iscritti che hanno partecipato alle assemblee nei circoli sono stati 270mila e ciò implica che il 30 aprile saranno parecchi di più, dobbiamo inoltre considerare che tra queste e le ultime primarie ci sono stati una sconfitta referendaria e una scissione e quindi il clima è sicuramente diverso. Ma al di là del fatto che a votare vengano un milione o due milioni di persone si tratta di una grande dimostrazione di democrazia. Sfido altri a portarne 30mila, siamo l’unica forza politica che seleziona la propria classe dirigente in modo così aperto e partecipato.
Matteo Salvini qui a Verona il 25 aprile ha parlato, con sarcasmo, di “primarie cinesi“...
Salvini e con lui tanti esponenti del centrodestra, minaccia elezioni primarie da almeno dieci anni, ma poi trovano sempre qualche scusa per non farle, quindi la credibilità di Salvini su questo argomento è pari a zero.
Lei è stato candidato sindaco a Roma, sconfitto al ballottaggio da Virginia Raggi. Che consigli dà a Orietta Salemi?
Qui c’è una situazione molto diversa da quella che abbiamo affrontato a Roma, non c’è un Movimento 5 Stelle come quello, e il centrosinistra qui non ha certo fatto i danni che ha prodotto nella capitale... Posso solo consigliare di essere compatti sulla candidata uscita vincitrice dalle primarie e cercare di sfruttare le divisioni nel fronte del centrodestra e, contemporaneamente fare politica. Come partito dobbiamo infatti dare risposte concrete che riguardano la vita quotidiana delle persone. Se facciamo questo, credo che avremo delle buone chance.