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A Borgo Roma

Commerciante derubato in strada:
«Ora ho dovuto chiedere un prestito»

Derubato il titolare della rivendita di giornali e tabacchi e agenzia di Money transfer. I banditi l’hanno aspettato davanti al negozio
L’intervento delle Volanti per la rapina al tabaccaio di via San Giacomo: i banditi sono scappati con alcune migliaia di euro. Ora indaga la squadra Mobile DIENNE FOTO
L’intervento delle Volanti per la rapina al tabaccaio di via San Giacomo: i banditi sono scappati con alcune migliaia di euro. Ora indaga la squadra Mobile DIENNE FOTO
intervista edicolante borgo roma

Il sito della sua «Edicola a Verona» racconta tutta la passione con cui fa il suo mestiere. Nicola Cataldi ha tutta la sua vita, lì, nel negozio di via San Giacomo 2 a Borgo Roma. Lo spiega bene presentandosi su Internet che non vende solo giornali e riviste ma che è anche «Dhl Express Service Point» e soprattutto «Agenzia Money transfer».

È questa parte della sua attività, quella forse più redditizia, che ieri ha attirato i due criminali entrati in azione in pieno giorno riuscendo, come fosse un gioco da bambini, a fare bottino e a scappare via senza lasciare traccia. Tanti soldi, tutti in contanti: gli hanno rubato  20mila euro, dicono in Questura, lo tenevano d’occhio.

«Sono rimasto rimbambito», racconta, «è stato tutto molto veloce, non ho avuto quasi il tempo di rendermene conto. Come sto? Sono pieno di rabbia e, insieme, di preoccupazione perchè mi hanno portato via tutto: quel denaro non era mio ma lo dovevo trasferire a terzi, il mio negozio è solo un punto di raccordo, prendo i soldi e li mando ai legittimi destinatari. E adesso dovrò tirarli fuori tutto io e ricominciare da capo».

È successo alle 13. Nicola è uscito dalla sua edicola, è salito sull’auto parcheggiata davanti al negozio con lo zainetto contenente l’incasso da portare in Posta. Ha chiuso la portiera, stava per infilare la chiave nel cruscotto quando all’improvviso qualcuno gli ha aperto lo sportello. «Aveva il casco in testa e il passamontagna, ha infilato il braccio nell’abitacolo, è andato a colpo sicuro, ha preso lo zainetto e si è subito allontanato, salendo sullo scooter del complice che lo aspettava con il motore acceso appena dietro la mia macchina. Poi sono scappati via, non sono neanche riuscito a vedere in che direzione perchè, prima di mettere a segno il colpo, mi avevano girato tutti e due gli specchietti retrovisori».

 

Cataldi è molto arrabbiato: «Io non sono uno che si spaventa, ho sangue freddo, se fossi stato un po’ più reattivo li avrei inseguiti, oppure avrei bloccato in qualche modo il braccio, insomma, qualcosa col “senno di poi“ l’avrei fatto ma lì per lì sono rimasto davvero di sasso, non ho capito nulla e la velocità dell’azione non mi ha permesso di reagire». Nessuna arma, nessun oggetto contundente, nessuna violenza: per questo al momento della denuncia, quella di Cataldi non è stata protocollata come rapina ma come furto con destrezza. Ha subito dato l’allarme chiamando la polizia, la pattuglia è arrivata in fretta in via San Giacomo. «Gli agenti mi hanno confermato che questi due criminali sicuramente mi tenevano d’occhio da giorni, sapevano come mi muovevo e quando», racconta, «avevano pianificato tutto, forse hanno anche aspettato il giorno giusto in cui la macchina era parcheggiata in una posizione vantaggiosa per loro, per la loro fuga. Insomma, mi hanno fatto proprio un gran danno ma spero, con i video delle telecamere e la descrizione del motorino, un Beverly grigio senza bauletto, che si riesca a rintracciarli. E allora, è meglio davvero per loro, che non mi vengano a tiro perché li rovino con le mie mani». Cataldi ha subito un tentativo di rapina a mano armata anche cinque anni fa. «Era buio, stavo chiudendo l’edicola», spiega, «è entrato uno che voleva l’incasso. Beh, alla fine l’ho fatto scappare a mani vuote. Se solo ci fossi riuscito anche oggi....».

Camilla Ferro

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