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«Cittadella non diventi Pradaval»

Una volante della questura davanti al negozio svaligiato in piazza Cittadella FOTO MARCHIORIPiazza Cittadella, punto di ritrovo di molte scolaresche
Una volante della questura davanti al negozio svaligiato in piazza Cittadella FOTO MARCHIORIPiazza Cittadella, punto di ritrovo di molte scolaresche
Una volante della questura davanti al negozio svaligiato in piazza Cittadella FOTO MARCHIORIPiazza Cittadella, punto di ritrovo di molte scolaresche
Una volante della questura davanti al negozio svaligiato in piazza Cittadella FOTO MARCHIORIPiazza Cittadella, punto di ritrovo di molte scolaresche

Dopo le siringhe nelle fioriere del New Park Caffè, è arrivato il furto al negozio di sigarette elettroniche. A distanza di poche ore, due episodi inquietanti hanno colpito il cuore di piazza Cittadella. «Mi hanno portato via una ventina di kit e i soldi della cassa», racconta ancora turbato Marco Tomezzoli, titolare di Ovale Store, «sono entrati nella notte, con un piede di porco hanno scardinato porta e serratura e hanno preso quasi tutta la merce esposta. Valore? Sui 1.500 euro, più quelli che dovrò spendere per sistemare i danni, ma non è il denaro il problema più importante». E precisa: «La polizia scientifica mi ha detto che è gente esperta, professionisti con i guanti che non hanno lasciato impronte e che non si sono fatti alcun problema ad agire “alla luce del sole“ nel senso che, anche di notte, qui c’è un passaggio continuo di auto e la zona è abitata, insomma, un posto per niente isolato dove se ti metti a scassinare l’ingresso di una bottega, rischi che qualcuno ti veda e chiami le forze dell’ordine. Questi invece hanno lavorato indisturbati, come fossero stati su un’isola deserta». Fabrizio Raffio, dipendente del negozio, il primo ad aver scoperto il furto quando è arrivato in Cittadella alle 9.30 per tirar su la saracinesca, punta il dito sul «brutto giro» che s’è fatto «da quando ha aperto il supermercato al di là della strada: tiene aperto fino a tardi, i senzatetto e i disperati vanno a prendersi da bere vino e birra a prezzi stracciati fino alle 21.30, poi si siedono sulle panchine e si ubriacano facendone di tutti i colori. Al mattino, quando veniamo ad aprire le nostre attività, vediamo le tracce e non sono mai spettacoli piacevoli». La lamentela di residenti e commercianti è unanime: «Era bella, questa piazza, l’avevano tirata fuori bene ma adesso è in uno stato di degrado preoccupante. Servirebbero più controlli, più lampioni ad esempio, bisogna intervenire per evitare che la situazioni degeneri». I titolari dello storico bar Columbus, custodi da 29 anni della Cittadella, confermano che c’è malumore sia tra chi lavora che tra i residenti: «Stavolta hanno organizzato il furto di notte, la prossima magari lo fanno in pieno giorno e allora diventa rapina e rischi pure la pelle. Siamo scontenti, circola troppa brutta gente, i ragazzini che all’uscita da scuola, dalle Stimate alle Seghetti al Messedaglia, attraversano la piazza vedono situazioni spiacevoli, non va bene». Ad esempio, i bivacchi. Ad esempio, gli ubriachi. Ad esempio, possono inciampare nelle siringhe abbandonate come quelle che l’altra mattina Grazia Barbera titolare del New Park Caffè ha trovato nei vasi di fiori e piante che arredano il suo plateatico. Siringhe da insulina, quelle che in passato facevano da corollario alle note piazze dello spaccio di Verona, sparite da tempo in centro. «L’incubo eroina», si chiedono negozianti e abitanti esasperati da bivacchi, molestie, risse, «è tornato? Siamo la nuova Pradaval? Vogliamo saperlo se qui si spaccia, se dobbiamo aspettarci al mattino le tracce lasciate dai tossici». Torna sull’argomento la barista, autrice della scoperta di lunedì mattina, ancora sconvolta: «Ma cos’è diventato questo posto? Ho rischiato di bucarmi, è gravissimo, se i tossici vengono qui a farsi allora siamo proprio messi male. Altri miei colleghi possono dirlo: c’è un via vai strano vicino alle panchine. Oltre ai barboni, agli ubriachi e agli esibizionisti come quello arrestato quest’estate mentre davanti a tutti faceva le sue schifezze, ora ci sono le siringhe di chi si fa le “pere“. Oppure, ci sono proprio i criminali - mai visti prima - che ti sfasciano e svaligiano il negozio». •

Camilla Ferro

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