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Ciclisti a rischio, torna l’idea
di usare le corsie degli autobus

Spesso critica la coabitazione di biciclette e auto nelle strade della città
Spesso critica la coabitazione di biciclette e auto nelle strade della città
Spesso critica la coabitazione di biciclette e auto nelle strade della città
Spesso critica la coabitazione di biciclette e auto nelle strade della città

«Da anni denunciamo la pericolosità del tragitto tra via Pallone e corso Porta Nuova dove i ciclisti sono costretti a circolare incastrati tra gli autobus sulla destra e i veicoli motorizzati a sinistra. Si tratta di una situazione inutilmente rischiosa perché per risolvere l'inghippo basterebbe consentire alle biciclette di transitare sulla corsia preferenziale riservata ai bus togliendole così dal centro della strada».

Il presidente della Fiab, la federazione degli Amici della Bicicletta di Verona, Giorgio Migliorini, dice la sua sul caso, sollevato da Riccardo Saurini dei 5 Stelle giovedì pomeriggio in commissione a Palazzo Barbieri, che evidenzia criticità all'incrocio tra via Pallone e stradone Maffei per chi pedala in bici. E riapre il dibattito sui percorsi dedicati ai ciclisti, un tema cruciale se si ha a cuore lo sviluppo di una mobilità sostenibile.

Durante la commissione i tecnici comunali hanno ipotizzato di eliminare una delle corsie preferenziali, per mettere fine al problema, visto che di altri, spazi, nel punto di fronte alla bottiglieria Corsini, non ce ne sono. Ma Migliorini suggerisce di far transitare sullo stessa corsia autobus e ciclisti.

«Per la circolazione degli autobus il disagio sarebbe minimo in quanto l'unico punto critico è rappresentato dalla strettoia lunga 15 metri all’altezza della bottiglieria, per il resto la conformazione di piazza Bra è tale che non subirebbero alcun rallentamento», evidenzia. «Per quanto riguarda le misure della strada nel tratto più critico, facciamo notare che sulla ciclabile di Corso Milano i ciclisti hanno a disposizione spazi ben più ristretti. Non vi è dubbio, comunque, che la soluzione più logica sarebbe la chiusura di piazza Bra al traffico privato anche nel lato davanti alla Gran Guardia, come del resto già ampiamente sperimentato nel recente passato».

Sulla questione interviene anche la segretaria cittadina del Pd e consigliere regionale, Orietta Salemi. «L'aumento delle piste ciclabili deve essere solo un tassello di un più ampio piano della mobilità che punti davvero sulle forme alternative di trasporto», dichiara Salemi. «L’amministrazione comunale deve fare un salto di qualità: non basta mettere le toppe ai “buchi“ che ci sono sulla rete ciclabile in città, né è sufficiente tracciare una linea sul selciato per considerare ciclabile un tratto di carreggiata, ma serve un piano della mobilità che disincentivi l'uso del mezzo privato. Penso alle biciclette, ma anche ai mezzi elettrici. Penso a percorsi dedicati e sicuri, ma anche a incentivi comunali per l’acquisto di bici pieghevoli che si possono caricare su bus, auto e tram come un semplice bagaglio».

Chiara Bazzanella

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