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ORA TEME RITORSIONI

Chiude ladro nel bar
e sventa una rapina
Parrucchiere eroe

La colluttazione ripresa dalle telecamere (Dienne)
La colluttazione ripresa dalle telecamere (Dienne)
Il barbiere eroe

Ha fatto quello che la maggior parte di noi italiani probabilmente non farebbe. Vedendo un ladro derubare la cassa di un bar, questo cliente di nazionalità marocchina, eroe per un giorno, dopo aver messo al sicuro la figlia della proprietaria e una sua amica, dicendo loro di nascondersi in bagno, ha tentato di tenere bloccato il ladro nell’esercizio, sperando nell’intervento di qualcuno che gli desse manforte. Speranza mal riposta. I fatti. Siamo in vi Trieste, al civico 20 si trova il bar Lucky games. Qualche tavolo di plateatico fuori, il bancone all’ingresso sulla sinistra e slot machine in fondo alla sala. Sono le 20.20 di qualche giorno fa.

Mohamed Said, conosciuto come «Simo» è un barbiere-parrucchiere. Lavora a Verona da otto anni e da 15 è in Italia. Finito di lavorare passa spesso al bar di via Trieste che è nella sua zona. Qualche sera fa uscendo dal bagno del locale nota che dietro al banco c’è un uomo con berrettino e cappuccio in testa che sta arraffando denaro.

Mohamed non ci pensa un attimo, dice alle ragazze di entrare in bagno e poi con fare disincantato si avvia verso l’uscita come se non avesse notato la persona dietro al banco. Arrivato fuori cerca di non far uscire il ladro dal bar in attesa che qualcuno dia l’allarme, tenendo la porta del bar chiusa, quasi appendendosi alla maniglia.

Il tutto viene ripreso dalle telecamere (sul sito L’Arena.it c’è il video completo).

Sono attimi concitati. Si vede da una parte Mohamed, che è mingherlino tentare in tutti i modi di tenere chiusa la porta, dall’altra parte il malvivente che impugna una pistola (non sappiamos e vera o giocattolo)e tenta di rompere il vetro con il calcio, quindi afferra una spranga tipo un porta ombrelli che trova al bar e infilandolo nella porta colpisce il barista. Alla fine ha la meglio il bandito che riesce ad uscire. Mohamed non si da per vinto e insegue ancora l’uomo, volano calci, sberle, ma alla fine il ladro riesce a scappare e parrebbe a salire sull’auto di qualcuno che lo stava aspettando. Ma è un’ipotesi.

«Ho fatto quello che mi sono sentito di fare in quel momento», dice Mohamed, «la prima cosa che ho pensato è stata quella di mettere in sicurezza le due donne. Poi ho cercato di fermare il ladro. Ho visto che aveva la pistola in mano, ma non ho avuto paura, speravo che qualcuno vedesse la scena e chiamasse la polizia, ma non è andata così. Cercando di fermare il ladro mi sono fatto dei graffi e ho delle botte, ma niente di grave, mi spiace che sia scappato». E aggiunge: «Questa cosa mi ha un poco scosso, di notte non dormo bene, ho paura di qualche ritorsione. Ma sono orgoglioso di quello che ho fatto. Abito in questa città da otto anni e faccio il parrucchiere. Tra i miei clienti ho tanti appartenenti alle forze dell’ordine. Anche i poliziotti che sono intervenuti quella sera mi hanno detto che sono stato bravo. Questa è la mia città, facendo così spero che tutti stimino di più noi marocchini», conclude l’uomo.

Alessandra Vaccari

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