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Chirurghi in sciopero l’8 novembre. «Operiamo con guanti che si rompono»

Medici in sala operatoria (foto archivio)
Medici in sala operatoria (foto archivio)
Medici in sala operatoria (foto archivio)
Medici in sala operatoria (foto archivio)

«Nelle nostre sale operatorie da mesi i chirurghi indossano, per ogni intervento, un doppio paio di guanti», perchè utilizzandone un paio solo risultano «non protettivi e di pessima qualità. Ci siamo ritrovati con le dita sporche di sangue per parcellare rottura dei guanti». È quanto denuncia Francesco Corcione, presidente della Società italiana di Chirurgia che in una lettera inviata ai media sottolinea come «l’acquisto a prezzo più basso non è un vantaggio». «Un esempio - racconta - che scaturisce, ahimè, dall’esperienza personale: da un pò di tempo siamo costretti nel mio ospedale a utilizzare guanti chirurgici acquistati dalla Soresa - agenzia di acquisti regionali (della Campania) - credo al prezzo più basso. Mi sono reso conto del pericolo di questi guanti più volte, in quanto non protettivi, perchè di pessima qualità: sia io che i miei collaboratori abbiamo subito più volte uno shock da ustione e spesso a fine intervento, una volta rimossi i guanti ci siamo ritrovati con le dita sporche di sangue per parcellare rottura dei guanti». «Inutile sottolineare - prosegue - il grave rischio di infezione e/o di trasmissione di malattie per il chirurgo e per il paziente». Corcione evidenzia di aver «inviato alla Soresa varie lettere di protesta, ricevendo la banale risposta che quei guanti erano corrispondenti al capitolato di acquisto. Conclusione: nelle nostre sale operatorie da mesi i chirurghi indossano, per ogni intervento, un doppio paio di guanti: evviva l’economia e la lotta agli sprechi. È un semplice ma efficace esempio di cosa possa oggi essere definita la politica del risparmio nella sanità». «È pazzesco, la realtà supera la fantasia. Siamo stati facili profeti», commenta il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza che ricorda come nel 2011 il Sindacato fece «un video (contro i tagli dell’epoca) in cui tre chirurghi erano costretti ad operare con dei guanti da cucina». «Proprio per denunciare i tagli - ricorda - saremo in piazza il prossimo 8 novembre».

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