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Chiara e Martina, l’abbraccio
di due famiglie colpite al cuore

I feretri avvolti nel tricolore: sono rientrate con un volo militare le salme di Luca Russo e Bruno Gulotta, gli italiani morti a BarcellonaI familiari dei caduti in attesa sulla pista dell’aeroporto di VillafrancaIl volo è appena arrivato: abbracci e commozione FOTOSERVIZIO DIENNE
I feretri avvolti nel tricolore: sono rientrate con un volo militare le salme di Luca Russo e Bruno Gulotta, gli italiani morti a BarcellonaI familiari dei caduti in attesa sulla pista dell’aeroporto di VillafrancaIl volo è appena arrivato: abbracci e commozione FOTOSERVIZIO DIENNE
I feretri avvolti nel tricolore: sono rientrate con un volo militare le salme di Luca Russo e Bruno Gulotta, gli italiani morti a BarcellonaI familiari dei caduti in attesa sulla pista dell’aeroporto di VillafrancaIl volo è appena arrivato: abbracci e commozione FOTOSERVIZIO DIENNE
I feretri avvolti nel tricolore: sono rientrate con un volo militare le salme di Luca Russo e Bruno Gulotta, gli italiani morti a BarcellonaI familiari dei caduti in attesa sulla pista dell’aeroporto di VillafrancaIl volo è appena arrivato: abbracci e commozione FOTOSERVIZIO DIENNE

Il dolore ha intrecciato le loro esistenze, come ha dimostrato il commosso abbraccio tra Chiara Russo, sorella di Luca, 25 anni, e Martina, la moglie di Bruno Gulotta, 35 anni, davanti alle bare dei loro cari morti assassinati nell’attacco terroristico di Barcellona del 17 agosto, rientrate ieri da Ciampino con un volo messo a disposizione dal Quattordicesimo Stormo dall’Aeronautica militare di Pratica di Mare.

Il Boeing 767 grigio con i feretri dei due giovani accompagnati dai familiari è atterrato alle 11.50 sulla pista militare di Caluri di Villafranca, atteso da una delegazione istituzionale, a testimonianza della vicinanza deel Paese al dramma delle due famiglie, con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il viceprefetto Angelo Sidoti, il sindaco Federico Sboarina con l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato, con i colleghi di Villafranca Mario Faccioli, di Bassano Riccardo Poletto (la città dove viveva Russo) e di Legnano Gianbattista Fratus (la città di Gulotta), il presidente dell’aeroporto Paolo Arena, il questore Enzo Giuseppe Mangini, il comandante provinciale dei Carabinieri Ettore Bramato e i rappresentanti di Guardia di Finanza e Aeronautica militare tra cui il Capo ufficio Comando della base di Villafranca tenente colonnello Thomas Marchiori. Con loro anche due psicologhe e una crocerossina, per assistere i familiari in questa ennesima tappa di dolore, dopo la trasferta da Barcellona e la sosta a Roma dove le salme delle due vittime sono state sottoposte ad autopsia.

Ai bordi della pista dove è atterrato l’aereo decollato da Ciampino i familiari delle vittime, arrivati stretti uno all’altro quasi a sorreggersi nell’affrontare lo strazio che ha segnato per sempre le loro esistenze, la mamma, il papà e la sorella di Luca Russo, e quelli di Bruno Gulotta che attendevano di abbracciare la giovane vedova Martina, di 28 anni, arrivata con lo stesso aereo insieme ai figli Alessandro di cinque anni e Aria di uno. Martina ha ancora un polso fasciato, segno di quello strattone dato al piccolo Alessandro, che gli ha salvato la vita, nel momento in cui il furgone degli attentatori piombava su di loro, portandosi via Bruno e sfiorando lei e i bambini che erano al suo fianco.

Un dolore quasi palpabile ha accompagnato la lenta discesa dei due feretri dal ventre dell’aereo, due bare avvolte nel tricolore che sono state benedette dal cappellano militare del Terzo Stormo monsignor Giampaolo Manenti. E poi i baci su quei tricolori, le carezze, le lacrime, prima di sistemare le due bare sui due carri funebri che le hanno poi portate a destinazione, a Legnano, dove domani si svolgeranno i funerali di Bruno Gulotta, e a Bassano, dove le esequie di Luca Russo saranno celebrate probabilmente venerdì, per attendere il rientro della fidanzata, Marta Scomazzon, rimasta ferita a una mano e a un piede e ricoverata in ospedale a Barcellona, che dovrebbe tornare a casa domani.

«In questi momenti si è vicini alle famiglie, si fanno le condoglianze, ma la nostra è una vicinanza che c’è stata nei giorni scorsi, c’è stata oggi ma la volontà è soprattutto che ci sarà anche nelle prossime settimane, che saranno le più difficili per loro», ha detto il sindaco Sboarina. A Verona risiedono la mamma e la sorella di Luca Russo a cui Sboarina ha rinnovato il cordoglio e la vicinanza della città: «La mia presenza qui è quella di tutti i veronesi che si stringono alla famiglia».

Elena Cardinali

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