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Centrodestra, anche Bertacco
in pista con Giorgetti e Tosato

Bistecca per tutti, ma ben cotta, quasi ad esorcizzare la possibile presenza di... Ferro. È il menù che ieri alla trattoria Al Bersagliere, ad un tiro di schioppo da Palazzo Barbieri, ha messo d’accordo leghisti ed esponenti di Fratelli d’Italia, Battiti e Verona Domani. Un pranzo per suggellare il patto in vista delle amministrative. E secondo indiscrezioni, dal «patto della bistecca» verrebbe escluso, anche se in politica niente è mai per sempre, l’ipotesi di una candidatura unitaria del centrodestra esterna ai partiti, con l’imprenditore Massimo Ferro.

Seduti al tavolo c’erano il segretario provinciale del Carroccio Paolo Paternoster insieme al senatore e segretario cittadino Paolo Tosato, su invito di Ciro Maschio (Fratelli d’Italia), del senatore - di Forza Italia, anche se “scomunicato“ dai vertici locali del partito - Stefano Bertacco e di Federico Sboarina (Battiti per Verona) e di Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai e numero due di Verona Domani, l’associazione politica del consigliere regionale della lista Tosi, sola cosa che ormai l’accomuna con il sindaco, Stefano Casali. E agli ospiti leghisti gli organizzatori dell’incontro conviviale hanno servito il piatto della candidatura a sindaco di Bertacco, ex assessore alle politiche sociali della prima amministrazione Tosi. Dall’altra parte, Paternoster avrebbe però decantato la bontà della candidatura, lanciata il giorno di San Valentino, di Tosato, anche lui ex assessore, a strade e giardini, del primo Tosi. L’essere accomunati da questa esperienza amministrativa e dalla successiva estromissione dalla compagine tosiana, secondo gli osservatori, finirà per favorire un’intesa.

Nel campo del centrodestra, quindi, nei prossimi giorni si giocherà una partita a tre. Tosato e Bertacco se la devono vedere, infatti, con il deputato Alberto Giorgetti, candidato ufficiale di Forza Italia. Quanto ai primi due, la sensazione è che il nodo si potrebbe sciogliere entro la fine della prossima settimana. Ma con Giorgetti il clima non è sicuramente altrettanto disteso. Soprattutto nei confronti degli ex colleghi di partito confluiti in Battiti. Dopo le fibrillazioni delle scorse settimane, un accordo con i coordinatori provinciali Davide Bendinelli e Massimo Giorgetti appare quindi più laborioso. «Ma alla fine ci sarà» assicura più d’uno.

Vada come vada, tuttavia, le forze politiche del centrodestra sembrano a questo punto decisamente orientate ad escludere opzioni esterne ai partiti per quanto riguarda la scelta di chi dovrà guidare la battaglia per la riconquista di Palazzo Barbieri. La fanfara del «Bersagliere» suona infatti tutt’altra musica. I «suonatori» ora dovranno confrontarsi con i «direttori d’orchestra» delle rispettive formazioni a livello nazionale, almeno per quanto riguarda Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Un altro dato che salta all’occhio dopo l’incontro di ieri è il passo indietro che avrebbe fatto l’ex vicesindaco Stefano Casali che, a nome di Verona Domani, aveva dato la sua disponibilità a candidarsi sindaco. Resta in campo, invece, Filippo Grigolini del Partito della famiglia.

Enrico Santi

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