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Catullo, obiettivo superare i 3,4 milioni di passeggeri

La pista dell’aeroporto Catullo: bilancio positivo per l’aumento per la crescita dei passeggeri
La pista dell’aeroporto Catullo: bilancio positivo per l’aumento per la crescita dei passeggeri
La pista dell’aeroporto Catullo: bilancio positivo per l’aumento per la crescita dei passeggeri
La pista dell’aeroporto Catullo: bilancio positivo per l’aumento per la crescita dei passeggeri

Lo scorso 21 dicembre era stato festeggiato, con due biglietti omaggio per la nuova destinazione di San Pietroburgo, il passeggero che aveva tagliato il traguardo dei tre milioni. Un bilancio che a fine anno ha oltrepassato quota 3,2 milioni. Ieri a Palazzo Barbieri, nella commissione politiche finanziarie presieduta da Alberto Zelger, si è discusso della situazione e delle prospettive future del Catullo. Alla seduta hanno preso parte, oltre agli assessori alle aziende partecipate Daniele Polato e alla trasparenza Edi Maria Neri, anche il presidente dell’aeroporto Paolo Arena e l’amministratore delegato Michele Cazzanti. Quello dei passeggeri, rileva Arena, «è un dato in crescita costante, poiché a dicembre si è registrato un più 7 per cento sull’anno precedente e la crescita complessiva del 2017 è stata di oltre il 10 per cento in più rispetto al 2016 contro una media nazionale del 7 per cento». E l’obiettivo per il 2018 è arrivare a superare quota 3,4 milioni. E per sostenere il confronto con «i concorrenti agguerriti che circondano il Catullo», Arena ha annunciato un piano di investimenti per 65 milioni, 30 dei quali «già deliberati dal Cda». La partenza del cantiere del «progetto Romeo» per il rifacimento dell’aerostazione, con un incremento strutturale di oltre 6mila metri quadrati e una modernizzazione dei servizi, è prevista per fine anno o al massimo entro l’inizio del 2019. I lavori dureranno tre anni. «Sarà un’operazione complessa», afferma Arena, «poiché, in concomitanza, si dovrà gestire un traffico in costante aumento». «Dal 2007, picco massimo del Catullo, fino all’ingresso di Save nel 2014», aggiunge l’amministratore delegato, «il nostro scalo aveva progressivamente perso il 26 per cento dei passeggeri, ma dall’ingresso di Save l’aeroporto è cresciuto complessivamente del 31 per cento, con una media annua del 9 per cento negli ultimi quattro anni, nonostante le pressione esercitata dai vicini aeroporti di Bergamo e Bologna». L’aeroporto di Verona è inoltre salito sul podio più alto in Italia per i voli charter. Ma tale tipologia, evidenzia Arena, rappresenta solo il 20 per cento del traffico aeroportuale. Per quanto riguarda il 2018 sono stati inoltre annunciati quattro nuovi vettori e nove ulteriori destinazioni, tra cui il potenziamento dei voli Lufthansa e l’entrata della compagnia di bandiera russa Aeroflot. Mentre Alberto Bozza della Lista Tosi parla di «dati che danno ragione alla scelta di far entrare Save», rimane critico Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune, che punta il dito sulla «situazione di sostanziale stasi». E aggiunge: «A fronte di dati incoraggianti circa l’aumento di passeggeri, l’attuazione del Piano industriale è soltanto agli inizi, con meno di 10 milioni impiegati rispetto ai 65 previsti tra il 2016 e il 2019». Per Bertucco, infine, «è indispensabile lavorare alla ricostruzione della compagine pubblica. Stante la messa in liquidazione di Aerogest per effetto della Legge Madia», conclude, «è necessario trovare un’altra modalità che permetta ai soci pubblici di remare tutti insieme nella stessa direzione». • E.S.

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