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Catullo, Dal Moro: «Save partner che ci penalizza»

«Venezia fa i propri interessi, qui non è previsto rilancio ma solo i low cost:
è meglio sganciarsi»
Il deputato Pd Gianni Dal Moro
Il deputato Pd Gianni Dal Moro
Il deputato Pd Gianni Dal Moro
Il deputato Pd Gianni Dal Moro

Volare via da Save, «che sta riducendo il Catullo a un aeroporto per soli voli low cost, abbandonato dai grandi vettori con Air France e Iberia». E poi, «aprire un gara internazionale, unica vera e concreta possibilità di rilancio del nostro aeroporto, che però dovrebbe partecipare come sistema del Garda, cioè Verona, Brescia, Trento, Mantova, uno dei territori fra i più ricchi e produttivi d’Europa».

Gianni Dal Moro, deputato del Pd, dopo un anno di silenzio, ritorna in campo a contestare l’operazione che ha portato Save, società guidata da da Enrico Marchi che gestisce gli aeroporti di Venezia e di Treviso, proprietaria del 40,3 per cento del Catullo, «ma di fatto ha in mano il controllo e purtroppo il futuro del nostro territorio», precisa il parlamentare, da sempre contrario all’operazione.

Contrario, Dal Moro, che parte dalla mancata attuazione del Piano industriale approvato dalla società Catullo nel luglio 2013, che con il Progetto Romeo avrebbe dovuto aumentare la capacità dell’aeroporto e modernizzarlo. «Nulla di fatto, anche per il progetto Giulietta, che aveva lo scopo di garantire una capacità di più 8 milioni di passeggeri, e il progetto Margherita nord, per acquisire un’area fondamentale allo sviluppo dello scalo», dice Dal Moro, che poi critica l’operato di Save. «A un anno dalla sua entrata, nulla è stato fatto per migliorare l’aeroporto e i progetti annunciati, se realizzati, non vedranno la luce», aggiunge Dal Moro. «Ma soprattutto, dopo il suo ingresso in Catullo, Save ha deciso di estinguere il debito dio 26 milioni con il Banco popolare usando 20 dei 24 milioni dell’aumento di capitale, invece che usarli per investimenti. Ma forse Save, punta solo a consolidarsi sul mercato, grazie a operazioni come l’estinzione del debito, per prepararsi a una possibile vendita».E.G.

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