Al via oggi, al Tribunale di Verona, al processo per la rapina compiuta la sera del 19 novembre dello scorso anno al museo di Castelvecchio, durante la quale vennero trafugate 17 opere d’arte, tra le quali capolavori di Tintoretto, Mantegna, Rubens, Pisanello, poi ritrovate in Ucraina.
Sei gli imputati, accusati di rapina a mano armata in concorso e sequestro di persona per aver immobilizzato e legato l’addetta alla biglietteria. Si tratta di quattro cittadini moldavi, tre uomini e una donna, quest’ultima compagna del vigilante in servizio la sera della rapina, Francesco Silvestri, a sua volta imputato assieme al fratello gemello, Pasquale. Vennero tutti arrestati nel marzo scorso, assieme ad altre sei persone, al termine di un’indagine congiunta del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e dello Sco della Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia della Repubblica di Moldavia.
I 17 quadri ritrovati il 6 maggio in Ucraina, non sono al momento ancora stati restituiti dalle autorità ucraine al museo veronese. Sulla vicenda si è aperto un caso che ha coinvolto le diplomazie italiana e di Kiev. Il premier Matteo Renzi nelle scorse settimane avrebbe ricevuto assicurazioni dal premier ucraino Poroshenko che entro novembre i quadri rientreranno in Italia.