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La corsa a Palazzo Barbieri

Casali candidato
sindaco coi tosiani
di Verona Domani

Palazzo Barbieri: nella primavera del 2017 si voterà per eleggere il nuovo sindaco di VeronaStefano Casali accanto al sindaco quando era assessore della giunta Tosi
Palazzo Barbieri: nella primavera del 2017 si voterà per eleggere il nuovo sindaco di VeronaStefano Casali accanto al sindaco quando era assessore della giunta Tosi
Palazzo Barbieri: nella primavera del 2017 si voterà per eleggere il nuovo sindaco di VeronaStefano Casali accanto al sindaco quando era assessore della giunta Tosi
Palazzo Barbieri: nella primavera del 2017 si voterà per eleggere il nuovo sindaco di VeronaStefano Casali accanto al sindaco quando era assessore della giunta Tosi

Cadono le foglie e l’autunno è caldo. Per la politica veronese caldissimo. A infiammarlo, a un mese dal referendum sulla riforma costituzionale, ma soprattutto a sei mesi dal voto per le elezioni amministrative, è una nuova candidatura a sindaco. Sinora ipotizzata, presa in considerazione in sondaggi, e per più di uno schieramento. Stavolta però il passo c’è. Ed è quello di Stefano Casali, 42 anni, avvocato, capogruppo della Lista Tosi in Consiglio regionale, già vicesindaco, assessore e consigliere comunale. Che punta a entrare a Palazzo Barbieri.

Dell’ala centrista della Lista Tosi - ma dato anche come papabile per il centrodestra - Casali però scenderà in pista come candidato sindaco di «Verona Domani». Cioè il movimento da lui fondato con altri tosiani come Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai, ex Forza Italia-Pdl, e con i consiglieri comunali Salvatore Papadia, pure ex FI-Pdl, Filippo Rando, Andrea Sardelli, di cui fa parte anche l’assessore ai lavori pubblici Edoardo Lana.

Con Casali ci saranno una ventina di consiglieri circoscrizionali, fra cui i presidenti Daniela Drudi (Prima), Massimo Paci (Terza). Casali, con il suo gruppo - nonostante i primi collaboratori siano per il Sì al referendum, mentre Casali è per il No con il comitato guidato a livello nazionale dal senatore Gaetano Quagliariello - presenterà la sua candidatura a un’assemblea pubblica, fra una ventina di giorni.

L’obiettivo di Casali e del suo gruppo è diventare interlocutore, anche per gli altri schieramenti, centrodestra e tosiani su tutti. Di certo il capogruppo tosiano, considerato «l’altra parte» del gruppo del sindaco Flavio Tosi, ora con Fare!, rispetto al presidente dell’Agsm e coordinatore del Fare! Fabio Venturi, in questo modo rompe gli indugi. Ciò è tanto più significativo ora che, al nome di Venturi come possibile candidato sindaco dell’area si è aggiunto quello di Patrizia Bisinella, senatrice del Fare!, compagna di Tosi.

Casali invece, vicino al mondo cattolico, figlio di Sandro Casali, ingegnere e già assessore Dc, negli ultimi tempi è considerato però vicino al centrodestra. Preso in considerazione come candidato sindaco, infatti, anche nel sondaggio della Lega, che (articolo a destra) lo invita ai suoi convegni nonostante la Lega con Tosi non abbia più nulla da spartire.

Ora però la scelta di campo è chiara. Arricchita, anche, da una dialogo degli ultimi giorni fra Verona Domani (in testa Gasparato-Casali, ex FI) e l’associazione Battiti, presieduta da Federico Sboarina, ex assessore come Stefano Bertacco, senatore di FI, Daniele Polato, capogruppo di FI in Comune, e Marco Padovani. Che rientrano nel centrodestra ma potrebbero privilegiare un asse con i moderati di Casali.

Lo stesso Casali entra su temi amministrativi. In una nota, riferendosi a un’intervista al direttore di Agsm Gian Pietro Cigolini, che va in pensione, auspica che «mai questa azienda dei veronesi venga quotata in borsa, evitando così l’inutile rischio che la stessa possa essere assorbita da altre realtà nazionali o internazionali che ne ucciderebbero la tradizione ed il servizio al territorio. Ben vengano invece aggregazioni con soggetti omogenei».

Enrico Giardini

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