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Carnevale e vandalismi
c’è l’ipotesi dei nonni vigile

Piazza San Nicolò, ma anche molte altre zone del centro cittadino si sono trasformate per una giornata in campi di battagliaUna «battaglia» tra ragazzini a colpi di farina in piazza BraLa porta della chiesa imbrattata con le uova
Piazza San Nicolò, ma anche molte altre zone del centro cittadino si sono trasformate per una giornata in campi di battagliaUna «battaglia» tra ragazzini a colpi di farina in piazza BraLa porta della chiesa imbrattata con le uova
Piazza San Nicolò, ma anche molte altre zone del centro cittadino si sono trasformate per una giornata in campi di battagliaUna «battaglia» tra ragazzini a colpi di farina in piazza BraLa porta della chiesa imbrattata con le uova
Piazza San Nicolò, ma anche molte altre zone del centro cittadino si sono trasformate per una giornata in campi di battagliaUna «battaglia» tra ragazzini a colpi di farina in piazza BraLa porta della chiesa imbrattata con le uova

C’è un limite oltre il quale lo scherzo diventa vandalismo. Venerdì quel limite è stato oltrepassato in piazza San Nicolò, dove centinaia di ragazzini hanno giocato a lanciarsi e schivare dozzine di uova e farina, non solamente contro gli amici, bensì anche contro la facciata della chiesa San Nicolò all’Arena che, peraltro, è appena stata restaurata.

«Divertirsi è legittimo, ma bisogna farlo entro certi limiti: ciò che è successo è imbarazzante», è il commento del presidente del Comitato carnevale Bacanal del Gnoco Valerio Corradi. «Finché si gioca con uova e farina va bene, ma i ragazzi si sono lasciati prendere la mano e hanno esagerato». Tutto ciò si poteva evitare? E come fare in modo che non si ripeta in futuro? Il presidente del Comitato non esclude, il prossimo anno, di avvalersi di volontari con il compito di tenere sotto controllo la situazione, come i «nonni vigile» che si posizionano davanti alle scuole per far attraversare gli studenti. «Il nostro compito è organizzare la sfilata dei carri: il corteo dura circa cinque ore e si snoda per oltre sette chilometri», racconta Corradi. «Per gestirlo abbiamo messo in campo 60-70 persone, dislocate lungo il percorso, ma non possiamo anche occuparci di ordine pubblico, perché non è nelle nostre competenze».

Se dunque il Comitato esclude di avvalersi di un servizio specifico di vigilanza, sta però pensando alla possibilità di inserire alcuni volontari nei punti più critici. «La presenza di queste figure potrebbe funzionare da deterrente per i ragazzini», prosegue il presidente. «Inoltre, a partire dal prossimo anno abbiamo deciso di fare sensibilizzazione anche nelle scuole di grado superiore, non solo asilo ed elementari, per spiegare agli studenti che durante il carnevale non si può fare qualsiasi cosa, ma bisogna restare entro certi limiti».

Quelli che, appunto, venerdì sono stati superati. Già alle 16, in piazza San Nicolò, lo spettacolo era indecoroso e ha richiesto ore di lavoro da parte degli addetti dell’Amia. Tuttora, se si rivolge lo sguardo verso la facciata della chiesa, si notano ancora le ombre giallastre delle uova lanciate e stampate contro le colonne e la parete esterna.

«Dopo lo scempio di venerdì le squadre d’intervento hanno ripulito la chiesa di San Nicolò», fa sapere il presidente di Amia Andrea Miglioranzi. «Amia è intervenuta per porre fine all’inciviltà di alcuni ragazzi, che avevano ridotto la facciata in uno stato indecente». Per ripulire la chiesa senza rovinarla, però, è stata usata una lancia a bassa pressione, che ha spruzzato acqua calda per far sciogliere i residui di uovo: alcune macchie, però, sono tuttora visibili. «Ci mettiamo a disposizione, ovviamente se il parroco sarà d’accordo, per affidare la pulizia a una ditta specializzata, con la licenza della sovrintendenza», conclude Miglioranzi. «Siamo pronti a dare il nostro contributo, anche perché si tratta di una delle chiese più belle della città».

Sui fatti di venerdì è intervenuto anche il senatore Paolo Tosato, segretario cittadino della Lega Nord. «Il Carnevale rappresenta una festa delle tradizioni che dobbiamo preservare e valorizzare, senza, però, inutili eccessi», osserva Tosato. «Non possiamo permettere che le chiese e gli edifici storici di Verona vengano imbrattati. Va proibito l’uso di farina e uova e di tutto ciò che crea sporcizia, degrado e danni alle persone e alle bellezze della città».

Manuela Trevisani

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