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Caos furgoni, città ancora sotto assedio

Furgoni  «parcheggiati» in mezzo ai turisti in piazza Erbe FOTO MARCHIORI
Furgoni «parcheggiati» in mezzo ai turisti in piazza Erbe FOTO MARCHIORI
Furgoni  «parcheggiati» in mezzo ai turisti in piazza Erbe FOTO MARCHIORI
Furgoni «parcheggiati» in mezzo ai turisti in piazza Erbe FOTO MARCHIORI

Piazza Erbe, piazza Viviani, piazzetta Scala. E ancora, corso Sant’Anastasia e corso Porta Borsari, via Nizza, via Anfiteatro, passando per via Alberto Mario e corte Farina. L’elenco è lungo. E non si tratta delle indicazioni sui luoghi più suggestivi del centro storico, ma della mappa comunque non esaustiva delle zone in cui è facile vedere assembramenti di furgoni e camioncini occupati nel carico/scarico delle merci per gli esercizi del centro. Anzi, delle strade che durante il giorno è difficile trovare libere da questi veicoli.

L’orario di libero accesso alla Ztl per i mezzi commerciali dovrebbe essere limitato alle prime ore del mattino, dalle 6. Entro le 10, poi, tutti fuori eccezione fatta per determinate categorie come camion frigo, carri attrezzi e altri mezzi solo per usi speciali. Il condizionale però è d’obbligo. Il controllo dei camioncini in uscita non viene effettuato ed ecco che il caos furgoni tra le vie, le piazze e gli stretti vicoli della città antica è quotidianamente servito, senza limitazione. Durante la nostra verifica, alle 11.20 in fila al rosso del semaforo di via Trota i camion erano due a cui se ne sarebbe aggiunto poco dopo un terzo, provvisoriamente parcheggiato su via Massalongo negli spazi riservati alla fermata dei bus. Qualche minuto più tardi, davanti alla biblioteca Civica un grosso furgone di un noto corriere, proveniente da via Zambelli, ha imboccato piazzetta Serego in retromarcia per poi fermarsi in mezzo alla strada. Piazzetta Scalae a mezzogiorno era stipata di mezzi commerciali, mentre in piazza Erbe un pollicino Atv ha dovuto fermarsi e attendere il passaggio dell’ennesimo camioncino, proveniente addirittura dal pedonale (?) corso Sant’Anastasia.

E dire che il fenomeno del furgone selvaggio è già stato affrontato. Le armi messe in campo dall’amministrazione? Il city logistic, annunciato come il rivoluzionario sistema di distribuzione delle merci per i negozi del centro, e il Rfid, sistema di controllo elettronico dei mezzi in uscita. Entrambe, però, evidentemente inefficaci.

Il Rfid, costato alle casse pubbliche circa 500mila euro, installato circa due anni fa e tecnicamente funzionante, è spento. E non controlla. E il sistema di distribuzione che avrebbe dovuto diventare l’unico referente per il centro, non è mai decollato.

Nelle vie principali della città antica, trovare un commerciante che si rifornisce almeno puntualmente se non in modo esclusivo attraverso il city logistic è impresa ardua. «Quando il servizio ha preso il via e avevamo il negozio in via Mazzini, qualche consegna arrivava. Ora però non lo vediamo più da tempo», confermano nel negozio di calzature e pelletteria Bruschi dove, come in molti altri punti vendita, le consegne comunque continuano ad arrivare a ogni ora del mattino e del pomeriggio. E si tratta di scarpe e borse, non merce deperibile. «Riceviamo in orario d’apertura e quindi dopo le 10 oppure il pomeriggio, intorno alle 17», spiegano al punto vendita. “Di solito il furgone ferma in piazza Erbe e poi smista». Il tutto rigorosamente dopo le 10.I.N.

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