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Caos Amt, la sosta si paga alla Solori

L’ingresso dell’ufficio permessi e abbonamenti dell’Amt, in via Campo Marzo dietro al cimitero
L’ingresso dell’ufficio permessi e abbonamenti dell’Amt, in via Campo Marzo dietro al cimitero
L’ingresso dell’ufficio permessi e abbonamenti dell’Amt, in via Campo Marzo dietro al cimitero
L’ingresso dell’ufficio permessi e abbonamenti dell’Amt, in via Campo Marzo dietro al cimitero

Il Comune «commissaria» l’Amt e toglie all’ufficio permessi di via Campo Marzo la competenza sulle pratiche riguardanti l’entrata in Ztl e la sosta degli automobilisti in centro e nei quartieri interessati dagli stalli a pagamento. D’ora in poi se ne occuperà la Solori, Società locale riscossioni. La decisione è stata presa dalla Giunta comunale.

Così, spiega il sindaco Flavio Tosi, si vogliono rendere più celeri le pratiche. «Per accedere ai permessi serve l’attestazione di pagamento della tassa sui rifiuti e visto che è la Solori a riscuoterla», evidenzia Tosi, «il riscontro diventa automatico. Si evitano così inutili lungaggini, e anche le code inverosimili che abbiamo visto».

L’ufficio permessi di via Campo Marzo era entrato nell’occhio del ciclone oltre che per le lunghe file di utenti agli sportelli, anche per l’ammanco di circa 15mila euro dalla cassaforte scoperto a metà giugno. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri, e il presidente dell’Amt Stefano Ederle aveva sporto denuncia contro ignoti. Ma la decisione della Giunta lo prende di sorpresa.

«Lo apprendo adesso e mi stupisco», commenta, «conoscendo l’abituale correttezza istituzionale della Giunta, non dico che si debbano condividere le decisioni, ma perlomeno comunicarle...». E le code in via Campo Marzo? Ederle allarga le braccia: «Ci sono state solo in luglio e c’è una commissione al lavoro per capire i motivi».

Fa ancora discutere, intanto, il rinvio a oggi del Cda di Amt previsto per lunedì al cui ordine del giorno c’erano proprio le risultanze della commissione interna incaricata di far luce sul presunto furto, sulla gestione dell’ufficio permessi e sulla tempistica, giudicata troppo lunga dalla Giunta comunale, delle pratiche per far approvare da Roma il nuovo mezzo del filobus. Tosi, nel chiedere chiarezza dopo che la Giunta aveva preso atto della relazione della commissione comunale di verifica, era stato perentorio: «Ci aspettiamo misure adeguate rispetto a una disorganizzazione aziendale inammissibile».

E dopo il capogruppo del Pd Michele Bertucco che aveva parlato di «azienda nel pallone», è ora il vicecapogruppo della lista Tosi Vittorio Di Dio a puntare il dito su Ederle. «Andrebbe rimosso perché non segue le indicazioni del socio unico» esclama. «Come mai», chiede, «la commissione interna, dopo un mese dal furto non ha ancora presentato la sua relazione? E soprattutto, che senso ha istituire una commissione che ha lo scopo di contrapporsi a quella del Comune?».

Critiche che Ederle respinge al mittente. «Sono stati i membri del collegio sindacale a chiedere il rinvio del Cda. È nostro dovere acquisire tutti gli elementi per avere il quadro complessivo, non farlo sarebbe negligente dovendo poi prendere eventuali provvedimenti... Non si può sgridare il figlio prima di aver visto la pagella. A chi mi critica», esclama Ederle, «dico che io rispondo alla mia coscienza e agli obblighi di legge: se qualcuno ha sbagliato pagherà le conseguenze».

Il presidente dell’Amt, tuttavia, dice che non si accontenterà dei risultati della commissione interna. «Chiederò gli allegati di quella istituita dal Comune, di cui conosciamo solo le conclusioni... Nel Cda non siamo robottini telecomandati e saremmo gravemente superficiali a non voler prendere visione di tutti gli elementi».

Enrico Santi

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