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Candidati sindaco, ore decisive
Zardini: «Prima i programmi»

Diego Zardini, 38 anni, deputato del Pd, area del ministro MartinaPalazzo Barbieri: in primavera si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale
Diego Zardini, 38 anni, deputato del Pd, area del ministro MartinaPalazzo Barbieri: in primavera si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale
Diego Zardini, 38 anni, deputato del Pd, area del ministro MartinaPalazzo Barbieri: in primavera si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale
Diego Zardini, 38 anni, deputato del Pd, area del ministro MartinaPalazzo Barbieri: in primavera si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale

Mentre centrodestra e centrosinistra stringono i tempi per individuare i loro candidati sindaco, il deputato del Pd Diego Zardini rompe gli indugi sui programmi, verso le elezioni amministrative di primavera. «Chi punta a guidare la città deve dire come rilanciare Verona e dare ai cittadini occasioni di sviluppo», dice. «E penso a cultura, turismo, Fondazione Arena, Arsenale, aziende comunali, lavoro per giovani». Zardini, 38 anni, è dell’area, comunque renziana, di Sinistra È Cambiamento del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.

ANDARE a votare sapendo su che cosa, prima che su quale persona. Lo dice l’esponente del Pd, partito che avrà una lista propria, insieme a una civica moderata e a una di sinistra. «Cultura e turismo sono le nostre risorse ma vanno messe in rete le tante iniziative già esistenti», spiega Zardini. Ma che cosa pensa della proposta di Arena Lirica spa per una gestione di tipo manageriale del festival estivo in Arena? «Non ho pregiudizi sull’intervento di privati e anzi trovo giusto rivedere il loro rapporto con gli enti pubblici, ma l’idea di cambiare la Fondazione senza un quadro normativo nazionale, nella legge Bray, mi sembra insufficiente. E lavorare solo d’estate e precarizzare il lavoro non vada bene». Il tema della cultura, però, secondo Zardini, non può prescindere «da un rilancio dei musei e dell’Arsenale, per attrarre nuovi visitatori e turisti. A Bolca si sta valorizzando la pesciaia dei fossili in ambito Unesco, e credo che ciò possa essere una grande opportunità anche per Verona e per il museo di Storia naturale. È necessario poi ridefinire, con un disegno complessivo, tutti i palazzi storici e i cosiddetti contenitori».

ZARDINI investe «sul tema del lavoro, in particolare per giovani, nell’ambito commerciale derivante dalle riqualificazioni urbane, ma anche su terziario avanzato e logistica sfruttando il corridoio Tav, la nuova stazione e lo scalo merci. Verona deve diventare un incubatoio d’imprese e startup». Mobilità? Il Pd, che all’interno di un piano della mobilità lanciatogià cinque anni fa, ripropone proprio con Zardini il traforo da Porta Vescovo all’ospedale di Borgo Trento. E spinge per «un collegamento ferroviario fra la stazione di Parona e quella di Porta Nuova, in tre minuti. Ciò anche perché il filobus si fermerà a Ca’ di Cozzi. E poi va rilanciata la stazione di Porta Vescovo, in un’ottica di collegamento est-ovest».

IL CANDIDATO sindaco? Il Pd cerca un civico fra Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione calciatori, Gianpaolo Trevisi, direttore della Scuola di polizia di Peschiera, o Stefano Quaglia, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale. Se uno di questi dovesse dirsi disponibile, il partito punterebbe a trovare i tre quinti dell’assemblea cittadina, di 50 membri, per convergere su di lui e non fare le primarie. Diversamente, queste - aperte a tutti - saranno domenica 19 marzo ed entro venerdì prossimo si dovranno presentare le candidature. In pista Orietta Salemi, consigliere regionale e segretario cittadino del Pd, Damiano Fermo, consigliere comunale, e Gustavo Franchetto, ex consigliere regionale.

Enrico Giardini

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