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C’è il nuovo bando di gara
E il numero dei profughi
potrebbe salire a 3.200

Un gruppo di profughi arriva in un centro di accoglienza. Complessivamente nella nostra provincia potranno essere ospitati 3.200 stranieri, 600 in più degli attualiAlcuni migranti impegnati in lavori socialmente utili
Un gruppo di profughi arriva in un centro di accoglienza. Complessivamente nella nostra provincia potranno essere ospitati 3.200 stranieri, 600 in più degli attualiAlcuni migranti impegnati in lavori socialmente utili
Un gruppo di profughi arriva in un centro di accoglienza. Complessivamente nella nostra provincia potranno essere ospitati 3.200 stranieri, 600 in più degli attualiAlcuni migranti impegnati in lavori socialmente utili
Un gruppo di profughi arriva in un centro di accoglienza. Complessivamente nella nostra provincia potranno essere ospitati 3.200 stranieri, 600 in più degli attualiAlcuni migranti impegnati in lavori socialmente utili

Ci sono 3.200 profughi da collocare entro il primo luglio nella provincia di Verona. La Prefettura ha pubblicato ieri il bando per l'accoglienza di richiedenti asilo nella provincia, lanciando così l'appello ad associazioni, fondazioni, enti ecclesiastici, pubblici e del privato sociale che potranno presentare, entro il 12 giugno, la loro candidatura.

L’obiettivo è trovare, almeno fino al 31 dicembre di quest’anno, una sistemazione per 3.200 profughi, ossia i 2.569 già presenti sul territorio, dal momento che le convenzioni siglate in seguito ai precedenti bandi scadranno il 30 giugno, e gli altri 631 che si prevede arriveranno nei prossimi mesi. In realtà gli arrivi sono già iniziati da qualche settimana, con l’apertura della stagione calda e le migliaia di sbarchi sulle coste del Sud Italia: fino a ieri però la Prefettura era riuscita a gestire la situazione sistemando i migranti nei posti che regolarmente si liberavano all’interno delle strutture di accoglienza, oppure ampliando alcune di queste. Ma con l’estate, come dimostrano gli anni passati, i numeri rischiano di diventare ingestibili. Da qui la necessità – preannunciata già nei mesi scorsi – di pubblicare un nuovo bando che, come ha spiegato il prefetto Salvatore Mulas, sarà «geolocalizzato».

Si tratta infatti della prima gara organizzata in seguito alla creazione della rete Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che prevede una gestione diretta dell’accoglienza da parte delle amministrazioni comunali.

Al momento sono 33 quelle che hanno aderito, per le quali scatterà la clausola di salvaguardia: significa che non ospiteranno più di tre profughi ogni mille abitanti e, di conseguenza, le realtà che parteciperanno al bando non potranno proporre per quei paesi un numero di immigrati superiori a quel rapporto.

Un caso a parte è quello di Verona, che ha dato la sua adesione alla rete Sprar molto prima degli altri Comuni, ha già presentato un progetto e attraverso questo sistema oggi ospita una sessantina di profughi distribuiti in più abitazioni. Altri 570 circa sono ospitati in strutture Cas, i Centro di accoglienza straordinaria. Calcolando quindi il tetto massimo di posti previsti dallo Sprar (776), significa che potenzialmente, con questo nuovo bando, potrebbero arrivare a Verona altri 150 immigrati. Per gli altri 32 Comuni della provincia che hanno aderito alla rete si aprono due strade diverse: quelli che non ospitano profughi, e che potrebbero vederseli arrivare nel rispetto di quel tetto massimo, e quelli che già ne accolgono. È il caso ad esempio di Ferrara di Monte Baldo, 226 residenti e un limite fissato dallo Sprar di 6 richiedenti asilo a fronte degli ottanta oggi presenti. In questo caso, con il bando i 74 eccedenti potrebbero essere ricollocati altrove.

«Alleggerire» i Comuni che hanno aderito allo Sprar è infatti una delle priorità della Prefettura, ma per raggiungere questo obiettivo è necessario recuperare nuovi posti. E i 65 Comuni che non hanno aderito allo Sprar? Molti già ospitano richiedenti asilo e a tutti potrebbero essere imposti nuovi ulteriori arrivi. Il Cas di Costagrande ad esempio rientra sotto il Comune di Grezzana, che ha detto no alla rete: al momento la residenza ospita 300 profughi e nulla esclude che nel paese possano essere aperte altre strutture.

Il 14 giugno in Prefettura verranno aperte le buste arrivate che, si prevede, saranno molte. Verranno prima individuate le realtà che rispondono ai requisiti richiesti dal bando e successivamente una commissione tecnica valuterà l’offerta tecnica e quella economica.

Per questo bando sono state richiesti specifici requisiti ai partecipanti, in termini di esperienza e di fatturato, e anche il servizio offerto – dall’assistenza sanitaria al kit per ciascun ospite - deve rispondere a precise indicazioni. L’appalto partirà il primo luglio, durerà fino al 12 dicembre e potrà essere prorogato di un anno, per tutto il 2018.

L’importo base di gara è di 35 euro al giorno per ciascun ospite: per lo Stato significa una spesa di 20 milioni e 608mila per i sei mesi, che potrebbe salire a 81milioni 760mila nel caso in cui le convenzioni venissero prorogate fino al 31 dicembre 2018.

Francesca Lorandi

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