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Bus low cost, Verona alza i controlli

Uno dei tanti controlli della polizia sui pullman turistici
Uno dei tanti controlli della polizia sui pullman turistici
Uno dei tanti controlli della polizia sui pullman turistici
Uno dei tanti controlli della polizia sui pullman turistici

Il tragico incidente accaduto a un pullman partito da Genova che si è schiantato a Zurigo ripropone il tema del grande business dei viaggi low cost in bus, con lunghe percorrenze a costi stracciati. In attesa di conoscere i risultati dell’inchiesta sulle cause dello schianto nel quale ha perso la vita una passeggera italiana e tenuto conto che al momento dell’incidente sulle strade svizzere c’erano ghiaccio e neve, emergono le dimensioni enormi di questo fenomeno che anche a Verona vede un traffico incessante di pullman con le più disparate destinazioni, dalle capitali europee all’est Europa, Romania in primis. L’appuntamento è in via Girolamo Cardinale, dietro il Tempio Votivo, vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, da dove partono a tamburo battente bus di tutte le compagnie low cost presenti sul mercato. Ma quali sono le insidie? Ne parla un esperto del settore che preferisce rimanere anonimo ma che è a conoscenza dei meccanismi di questo mercato che rischia di andare fuori controllo per quantità e numeri. «Il problema è che i servizi per queste compagnie vengono garantiti da padroncini a contratto che spesso vengono presi per il collo con tariffe che sono inferiori a un euro per chilometro percorso, compreso il costo del gasolio. Non tutti lavorano così certo, ma sono la maggioranza. È chiaro che a quel punto il padroncino deve garantirsi una tratta di 6-700 chilometri per rientrare dalle spese». Quindi se nevica o c’è ghiaccio ci si può fermare o si tira dritto? «Puoi fermarti se non c’è sicurezza sulla strada. O monti le catene se le condizioni sono molto avverse. Di solito si ragiona così. Ma spesso si tira diritto». Il mercato è in forte espansione, le tariffe sono concorrenziali, difficile resistere... «Guardi, i casi peggiori sono quelli dell’Est Europa, forse questo incidente in Svizzera non è colpa di nessuno, però da quello che possiamo vedere noi questo settore delle lunghe percorrenze sta diventando una giungla». Ma secondo il dirigente della Polstrada Girolamo Lacquaniti la situazione dei viaggi low cost in bus (e anche non low cost) è ancora sotto controllo e le verifiche vengono fatte: «Facciamo controlli su questi e su tutti i bus. E va detto che qualche problema si trova spesso, ma prevalentemente si tratta di irregolarità amministrative. Due sono gli aspetti fondamentali da verificare quando andiamo ad effettuare un controllo su un pullman: le condizioni psico-fisiche dell’autista e la regolarità dei requisiti del mezzo, a partire dalla copertura assicurativa. Per gli autisti professionali la tolleranza per l’alcol è pari a zero. Poi ci sono i tempi di riposo, i dispositivi di sicurezza e così via. L’anno scorso, su questo tema, come polizia stradale, abbiamo fatto un incontro con la polizia municipale. Tutti coloro che si occupano di sicurezza stradale hanno un elenco di controlli, una check list, da effettuare quando si va a “vedere“ un bus. Se le irregolarità sono amministrative di solito scatta una sanzione, ma se la violazione è grave, allora si ferma il mezzo». •

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