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La denuncia

«Bus Atv nei posti di quelli turistici, danno economico e di immagine»

La denuncia
I bus in coda e quelli parcheggiati
I bus in coda e quelli parcheggiati
I bus Atv tolgono il posto a quelli turistici

«Il 2019 comincia peggio di come era finito il 2018, quando la giunta comunale aveva triplicato la tassa di ingresso ai bus turistici». Il commento è di «Ippogrifo», la sigla che raccoglie accompagnatori e guide turistiche abilitate a Verona.

Le foto scattate il primo gennaio testimoniano come quasi una ventina di autobus di linea Atv abbiano occupato «per l'intera giornata, visto che il primo gennaio non circolavano, il parcheggio riservato ai bus turistici. Risultato: alle 15 bus in fila in via Campo Marzo in attesa si liberasse un posto per entrare nel parcheggio e bus in sosta vietata».

 

Secondo Ippogrifo si tratta di «un danno economico all'Amt il parcheggio, visto che non ha introitato niente dai bus che avrebbero potuto sostare e non ha incassato nulla dai mezzi di linea. Un mancato guadagno di qualche migliaio di euro: 15 euro la prima ora di parcheggio, 10 euro per ogni ora aggiuntiva, moltiplicato quasi venti mezzi di linea fermi tutto il giorno, moltiplicato tutti i bus turistici che durante il giorno avrebbero potuto fermarsi».

E aggiungono: «C'è chi è rimasto bloccato in bus per molto tempo prima di scendere, c'è chi è sceso in mezzo alla strada in via Campo Marzo, arrischiando lo slalom tra le auto di automobilisti imbufaliti contro i turisti imputando loro i disagi e la coda, ma il danno maggiore lo ha subito chi a metà pomeriggio doveva ripartire. C'erano infatti bus che alla mattina avevano lasciato la comitiva al parcheggio vicino al cimitero ed erano andati a sostare nel più economico parking dello stadio o altrove. All'ora concordata avrebbero dovuto incontrare il gruppo al parcheggio, che tuttavia era inaccessibile. Qualcuno è riuscito ad avvertire la comitiva, altri no e molte persone sono rimaste a lungo, al freddo, ad aspettare il bus che non arrivava. Il danno più grave lo hanno subito gli autisti impegnati nei tour di fine anno. Per molti di loro Verona, il primo gennaio, era l'ultima tappa prima del lungo rientro verso casa all'estero. Le agenzie viaggio avevano calcolato i tempi di permanenza a Verona anche per rispettare il limite massimo delle ore di guida dell’autista: un'ora o anche meno di rallentamenti e coda solo per entrare nel parcheggio ha mandato a monte il timing del rientro. Quindi tra il primo e il due di gennaio c'è chi ha dovuto violare il codice della strada per rispettare gli orari o chi, per rispettare il codice, si è fermato da qualche parte durante la notte, con costi aggiuntivi e disagi per quei visitatori che incautamente si erano fermati a Verona».

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